Il vescovo di Locri-Gerace bacchetta sia Morra e sia Salvini: "Uso strumentale dei simboli religiosi"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Il vescovo di Locri-Gerace bacchetta sia Morra e sia Salvini: "Uso strumentale dei simboli religiosi"
Monsignor Francesco Oliva
  21 agosto 2019 18:45

LOCRI (REGGIO CALABRIA) Il Vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, entra nella querelle, nata in Senato durante la sessione delle dimissioni dell'ormai ex premier Giuseppe Conte, fra Nicola Morra (Leggi qui) e Matteo Salvini (Leggi qui).

Oliva fa riferimento, in una dichiarazione, pur non citandolo direttamente, a quanto affermato al Senato dal presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra, sul Santuario della Madonna di Polsi, definito "il Santuario cui la 'ndrangheta ha deciso di consegnarsi". Il presule critica anche il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, anche in questo caso senza menzionarlo, parlando di "uso strumentale delle immagini e dei simboli religiosi".

Banner

"Di pessimo gusto - sostiene mons. Oliva - è il frequente ricorso all'ostentazione dei simboli religiosi per usi impropri. Ancor più fuori luogo è farlo in una sede qualificata per la sua laicità qual è il Parlamento. Il simbolo religioso parla solo a chi lo usa con fede. Attraverso il Rosario il vero devoto incrocia il volto di Maria meditando la vita del suo Figlio. Parimenti il vero politico sa di non trovare protezione mostrando un simbolo religioso per altri fini che non sono quelli propri di chi ha fede. E' vero che spesso i mafiosi hanno fatto uso della simbologia religiosa, ma questo non aveva e non ha alcun valore religioso. La loro ostentazione di immagini o simboli religiosi era un gesto sacrilego. E' sacrilego usare per fini impropri la simbologia religiosa. La vera religione non si concilia col crimine ed il malaffare".

Banner

Secondo il Vescovo di Locri, inoltre, "il Santuario della Madonna di Polsi non può essere accostato alla 'ndrangheta. E quando uomini di 'ndrangheta sono andati lì con altri intenti, non certo per pregare, hanno tradito e rinnegato la fede ricevuta da piccoli. La loro presenza al Santuario non aveva alcun significato di devozione mariana. La Madonna è la madre che non plaude ai figli che scelgono la via del delinquere, ma soffre per loro ed indica la strada del ravvedimento. Continuare ad associare il Santuario della Madonna di Polsi alla 'ndrangheta non solo non è corretto, ma è poco rispettoso per chi lavora quotidianamente per ridargli la sua vera identità di luogo di preghiera. E' da tempo che ci si sta operando per liberare questo luogo da ogni accostamento alla 'ndrangheta. Il Santuario di Polsi intende per sempre rinnegare la 'ndrangheta e qualunque forma di criminalità. Vuole essere solo luogo di spiritualità".

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner