Inchiesta Passepartout, chiesto il rinvio a giudizio di Oliverio, Occhiuto e Adamo. Udienza fissata il 13 dicembre

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Inchiesta Passepartout, chiesto il rinvio a giudizio di Oliverio, Occhiuto e Adamo. Udienza fissata il 13 dicembre

  26 ottobre 2019 18:40

di TERESA ALOI

La procura di Catanzaro mette un primo punto fermo nell’inchiesta denominata Passepartout che vede coinvolti politici, alti dirigenti regionali, tecnici e imprenditori. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe esistita una “cupola” che avrebbe dettato le regole nei grossi appalti a Cosenza. I nomi sono "pesanti".

Banner

Chiesto, infatti, il rinvio a giudizio per Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche regionali; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, ex dg regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti di 63 anni; Santo Marazzita di 56; Pasquale Gidaro di 52; Arturo Veltri, di 37 anni; Giulio Marchi di 69 anni; Armando Latini 65 anni; Giovanni Forciniti di 55; Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni.

Banner

L’udienza, il 13 dicembre davanti al giudice per le udienze preliminari  di Catanzaro, Alfredo Ferraro.

Banner

Nelle carte i lavori della  metropolitana leggera di Cosenza-Rende e del nuovo ospedale del capoluogo bruzio: gli inquirenti sospettano che per entrambi i casi siano state messe in atto delle turbative d’asta, abusi d'ufficio, frodi nelle pubbliche forniture. Per i magistrati l’ex consigliere regionale Nicola Adamo «coordina e dirige le attività». Pur non avendo incarichi pubblici, «nella sua persistente veste di esponente politico di rilievo della Regione Calabria (…) è   elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori privati». È il deus ex machina delle gare pubbliche bandite dalla Regione. E sarebbe sempre lui a tenersi «in continuo e costante contatto con dirigenti regionali e amministratori pubblici (in particolare Luigi Zinno e Giuseppe Lo Feudo) per indirizzare le gare verso «imprenditori facenti parte dell’associazione o comunque graditi».   

Di contro il  governatore, si legge nell’avviso di conclusione indagini – vergato dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Vito Valerio –«è il referente politico-istituzionale degli associati nonché degli amministratori pubblici e degli imprenditori privati, in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione Calabria». Attorno ad Adamo e Oliverio ruotano dirigenti pubblici e imprenditori. C’è Giuseppe Lo Feudo, dg di Ferrovie della Calabria srl, che avrebbe fatto da cerniera di scambio tra la politica e gli imprenditori del settore (Pietro Ventura, Rocco Borgia e Giuseppe Trifirò). Luigi Zinno, dg del dipartimento Lavori pubblici   sarebbe «la longa manus degli associati all’interno dell’amministrazione regionale».  E poi le imprese locali e non: quella di Pietro Ventura,  Rocco Borgia, «intermediario per conto della Cmc-Cooperativa muratori e cementisti di Giuseppe Trifirò».  

La metropolitana leggera di Cosenza è uno dei nodi centrali dell’inchiesta. La predisposizione della gara sarebbe viziata fin dall’inizio. Dal progetto preliminare fino all’indizione della gara. Tutto alterato, secondo la Procura di Catanzaro.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner