Inchiesta su Oculistica del "Pugliese": ecco l'attività "imprenditoriale" di medico e infermieri

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Verifiche Guardia di Finanza
  27 febbraio 2024 14:23

di STEFANIA PAPALEO

Una vera e propria attività imprenditoriale, svolta dal dirigente medico e dai due infermieri che lo avrebbero affiancato nella "spesa" di volta in volta fatta in ospedale al fine di munire gli studi privati, dislocati tra Catanzaro e San Sostene, di dispositivi e materiale sanitario necessari a portare avanti gli interventi chirurgici assolutamente abusivi. Sono gravi e specifiche le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Catanzaro al dirigente medico Marco Scicchitano e agli infermieri Anna Rita Procopio e Riccardo Sperlì, raggiunti questa mattina da un provvedimento di misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio/servizio per 1 anno, nell'ambito di un'indagine già avviata da tempo sul Reparto di Oculistica del presidio ospedaliere "Pugliese" per i reati, a vario titolo ipotizzati nei loro confronti, rispettivamente di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio. Accanto ai loro nomi, quello di un imprenditore cosentino, Marco Gigliotti, classe 62, colpito da un divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per 1 anno. 

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In calce all'ordinanza, la firma del giudice per le indagini preliminari Sara Mazzotta, che ha accolto parzialmente la richiesta di misura cautelare della Procura che, per mano del procuratore aggiunto Giulia Pantano e del sostituto procuratore Domenico Assumma, aveva sollecitato gli arresti domiciliari per tutti e quattro gli indagati e il sequestro preventivo (accolto) di due immobili di Catanzaro e San Sostene di proprietà del dottore Scicchitano e nei quali venivano ospitato gli studi ambulatoriali al centro dell'inchiesta.

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Ad averne piena disponibilità l'infermiera Procopio, che avrebbe tenuto anche la contabilità tra Schicchitano e Gigliotti, quest'ultimo fornitore degli studi privati in qualità di amministratore dell’Emmegi Hospital srl, a supporto degli indagati nel fatturare ai pazienti cessioni relativi a materiale diverso dalle lenti impiantate ai pazienti dopo essere state trafugate dall’ospedale.

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Altro ruolo di complice l'infermiere Sperlì, che avrebbe svolto l’attività di ferrista durante l’attività chirurgica nei due studi, contribuendo anche ad accaparrarsi prodotti e dispositivi medicali del reparto di Oculistica dell’ospedale Pugliese. 

Entrambi, dunque, avrebbero lavorato attivamente al fianco di Scicchitano, con la compiacenza del personale dell’Alpi che non avrebbe registrato le prenotazioni delle visite effettuate negli studi privati di Schicchitano all’interno dei locali ospedalieri e durante i suoi turni di servizio così permettendogli di non versare la percentuale dovuta all'ospedale, peraltro dopo avere incassato la gran parte dei compensi in contanti, inclusa la arte che presumibilmente avrebbe versato ai due infermieri indagati.

Uno stratagemma ben congegnato che sarebbe andato avanti tra il 2013 e il 2022, anno in cui le indagini della Guardia di finanza e dei Nas sarebbero sfociate nel blitz denominato "Batticuore"
LEGGI QUI L'OPERAZIONE DI STAMATTINA CON I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

 

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