Incontro su Peppino Impastato, il fratello Giovanni: "Importante parlare di giustizia sociale, lui non era solo"
27 settembre 2024 15:16
Si è svolto oggi un incontro-dibattito presso la Biblioteca de Nobili di Catanzaro, con la partecipazione degli studenti del Liceo Classico, Liceo Artistico e dell’Istituto Maresca, dedicato alla figura di Peppino Impastato e alla sua eredità culturale e civile. L’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di mantenere viva la memoria del giovane attivista siciliano, è stato un momento di confronto e riflessione sulle tematiche della giustizia sociale, del coraggio e dell’impegno personale nel contrasto alle ingiustizie.
Il dibattito è stato aperto dalle parole dell’assessore alla cultura Donatella Monteverdi ha ricordato l'importanza di coltivare valori di giustizia tra i giovani, invitando i ragazzi a fare propri questi principi nel quotidiano. A seguire, l’intervento di Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio Comunale, che ha sottolineato come Peppino Impastato sia ancora oggi «un simbolo non solo in Italia, ma anche all’estero, capace di ispirare le nuove generazioni a lottare per una società più giusta».
Monica Nardi, dell’Università Magna Graecia, ha poi arricchito la discussione soffermandosi sulla responsabilità delle generazioni adulte di «trasmettere valori sani, impedendo che i messaggi si perdano nel rumore mediatico che isola l’individuo». «La bellezza di cui parlava Peppino è negli occhi dei giovani» ha dichiarato, esortando a continuare a lavorare affinché la memoria del passato diventi un insegnamento per il futuro.
L’incontro di oggi è valso a ricordare la scalinata dedicata a Catanzaro alla figura di Peppino Impastato, completata nei mesi scorsi. L’opera, realizzata dall’artista Simonluca Spadanuda su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, rappresenta un messaggio colorato e incisivo all’interno della città, volto a trasmettere l’eredità di Peppino ai passanti e a chi, per la prima volta, entra in contatto con la sua storia. A fine dell'incontro, Impastato si è recato presso la scalinata, vicino ai giardini di San Leonardo.
«Questo lavoro è stato il frutto di una collaborazione collettiva ed è un invito a conoscere e approfondire la figura di Peppino» ha commentato Spadanuda, intervenendo durante l’evento. La scalinata è oggi un simbolo tangibile del potere della cultura come strumento rivoluzionario, un’opera che racconta la rottura del silenzio e dell’omertà attraverso l’arte.
Giovanni Impastato, fratello del giovane attivista, ha voluto riportare l’attenzione sulla dimensione umana e quotidiana della storia di Peppino: «Era un ragazzo normale, animato dal senso di giustizia. Non di legalità, una parola che allora non esisteva. La giustizia sociale è ciò di cui dovremmo parlare». Ha ribadito l’importanza di non trasformare Peppino in un mito distante dalla realtà, ma di ricordarlo per il suo lavoro concreto e per il suo coraggio nel rompere il velo di omertà all’interno della sua stessa famiglia. Portare alla memoria ciò che è stato Peppino è essenziale per impedire che i miti si allontanino dalla realtà e per rimarcare che la mafia non è invincibile» ha concluso Giovanni Impastato.