Industria Metalmeccanica, Fiom-Cgil: "In Calabria 200 posti di lavoro a rischio"

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  03 agosto 2022 11:19

"Non è una estate tranquilla, ammesso che ce ne siano mai state, per il mondo del lavoro industriale, specialmente metalmeccanico, soprattutto in Calabria. I segnali che costantemente stiamo ricevendo nelle ultime settimane, acuendo tendenze in atto da tempo, sono drammatici". Massimo Covello, segretario della Fiom-Cgil Calabria, è preoccupato. Sono circa 200 i posti a rischio nel settore industriale. Sarebbe un'inezia in altre aree del Paese, ma non nella regione più depressa d'Italia in cui la presenza dell'industria è sottodimensionata e rarefatta, ma garantisce comunque reddito a tanti piccoli imprenditori e ai loro dipendenti.
 

  "Tante aziende - dice all'AGI - annunciano procedure di licenziamento collettivo, riduzione di personale, interruzione di rapporti a termine, nel migliore dei casi l’attivazione di Cassa integrazione ordinaria, a zero ore, in attesa di capire se qualcosa cambia a settembre. Le cause temporali - continua sono note: la pandemia da Covid e la guerra che ha portato con sé inflazione galoppante, aumento del costo delle materie prime, scarsità o tempi lunghi nel reperirle".

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Fattori che, sostiene Covello, "si sommano a quelli strutturali: assenza di politiche industriali, di sostegni alla commercializzazione, all’innovazione di prodotto e di processo, alla formazione professionale, al governo del mercato del lavoro, a clausole sociali cogenti e selettive nel sistema degli affidamenti e degli appalti, al costo del denaro al limite dell’usura, all’inefficienza della pubblica amministrazione, alla scarsità ed inadeguatezza dei servizi logistici, energetici, telematici; oltre che all’oppressività dell’economia illegale e criminale".
 

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 In queste settimane, spiega il segretario generale della Fiom Calabria, "la Map di San Marco Argentano, un’azienda d’eccellenza specializzata in sub forniture per l’automotive, la Consuleco di Bisignano, azienda di depurazione con un impianto tra i più moderni della Calabria, la Koper di Cutro, La Circosta di Roccella, l’azienda Almaviva di Cosenza, l’azienda Castagna e la Metalsud di VV, la Stirparo di Catanzaro, "giusto - prosegue - per fare gli esempi più clamorosi a cui si potrebbero aggiungere decine di altre, ci hanno annunciato gravi problemi e come Fiom-Cgil territoriali e regionale, stiamo contrattando per impedire o ridurre le soluzioni più drastiche come i licenziamenti che renderebbero ancora più povera non solo socialmente, ma produttivamente ed economicamente, la nostra regione".

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