Cumuli di ghiaia escavati abusivamente dall'alveo del fiume Neto sono stati sequestrati a Rocca di Neto dai carabinieri forestale che hanno denunciato in stato di libertà un imprenditore del posto con l'accusa di esercizio abusivo di cava, deturpamento di bellezze naturali, furto aggravato e invasione di terreno.
I militari, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno individuato il materiale che era stato depositato nei pressi di un cantiere per la lavorazione di inerti. Seguendo le tracce lasciate dai mezzi utilizzati per il trasporto, infatti, hanno trovato la ghiaia e la sabbia, ancora umide. In base agli accertamenti effettuato è emerso che il materiale proveniva dalla depressione artificiale riscontrata nell'alveo fluviale.
L'area di escavazione, in località Fondo Barco, è situata all'interno nella Zona di protezione speciale (Zps) Alto Marchesato e fiume Neto che fa parte della rete Natura 2000, strumento Ue per la conservazione della biodiversità.
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