di FRANCESCO IULIANO
“Il Rendiconto sociale del 2023 di Inps Calabria, è il primo atto dell’attività del neo - costituito Comitato regionale Inps, con l’obiettivo di rilevare i principali risultati conseguiti dall’Istituto nazionale di previdenza sociale in Calabria per testimoniare la vocazione dell’ines alla creazione di valore pubblico per il cittadino”.
E’ con queste parole che la dirigenza di Inps Calabria ha presentato, questa mattina, il rendiconto sociale regionale 2023.
Un appuntamento allestito nella sala congressi del MuSMi, il Museo storico Militare di Catanzaro,all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea.
All’incontro, moderato dal componente dell’area comunicazione Inps Calabria, Massimiliano Raffaele, hanno partecipato il direttore regionale Inps Calabria, Giuseppe Greco, il presidente del Comitato regionale Inps Calabria, Domenico Zannino, l’ordinario di Economia aziendale presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, Marianna Mauro.
Sono intervenuti: il segretario generale Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, il segretario generale Cisl Calabria, Antonio Russo, il segretario generale Uil Calabria, Mariaelena Senese, e Gennaro Madera in rappresentanza dei patronati Cepa. Le conclusioni sono state affidate al presidente Civ Inps, Roberto Ghiselli.
In apertura i saluti dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, della vicesindaco di Catanzaro Giusy Iemma e, in collegamento web dall’ufficio romano del Viminale, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro.
“Il bilancio sociale dell'Inps in Calabria - ha commentato Giuseppe Greco - è in sostanza una fotografia delle attività che l'istituto svolge e soprattutto del valore che queste attività hanno sulla vita della collettività di riferimento. Noi descriviamo una serie di fenomeni che osserviamo nell'esercizio delle funzioni a cui siamo proposi quotidianamente”.
Dai dati contenuti nel documento, viene descritta una Calabria sempre più ‘anziana’.
“L’’andamento sociodemografico della Calabria, in linea con la tendenza nazionale - ha aggiunto Greco -, è caratterizzato da un saldo negativo determinato da un aumento dei decessi a fronte di una diminuzione delle nascite. Al 31 dicembre 2023 in Calabria risiedevano poco più di 1 milione e 800 mila abitanti, circa 8 mila 500 in meno di quelli rilevati alla stessa data dell'anno precedente. E’ è come se scomparisse l'intera popolazione del comune di Soverato. I residenti con oltre 65 anni rappresentano il 23,9 per cento della popolazione complessiva (1 su 4). La popolazione calabrese sta quindi decrescendo. In Calabria, nel 2023, si è assistito a una crescita del + 1,2 per cento del Pil, pur rimanendo, però, la regione con il Pil pro-capite più basso. Nella regione il numero medio di imprese è 149mila500; si riduce, rispetto al 2022, il numero delle microimprese ed aumenta lievemente il numero di quelle piccole e medie. Tra i lavoratori autonomi, i commercianti, gli artigiani e gli agricoli risultano tutti in diminuzione rispetto al 2022. Tale decremento indica che si perdono competenze e professionalità in settori determinanti per la sopravvivenza del Made in Italy che dovrebbero, invece, accogliere le nuove generazioni anche al fine di conservare il "patrimonio dei saperi". In linea con la tendenza nazionale, in Calabria, anche nel 2023, si è registrato un aumento delle riscossioni per Entrate contributive”.
Tra i settori presi in esame nel ‘Rendiconto sociale’, anche ‘Il mercato del lavoro’, le ‘entrate contributivi, il ‘recupero crediti e la vigilanza’, gli ‘ammortizzatori sociali’, le ‘prestazioni pensionistiche e previdenziali’, quelle ‘assistenziali e creditizie per i dipendenti pubblici’, l’organizzazione delle risorse umane e la formazione professionale’.
Tra i contributi offerti, quello della professoressa Marianna Mauro, ha spiegato come “il rendiconto sociale dell’Inps, nella sua prospettiva sia regionale che in comparazione con quella nazionale, ci riconsegna dei dati estremamente rilevanti in merito all’immigrazione, con degli effetti importanti sul mercato del lavoro. La desertificazione, se così vogliamo chiamarla ed a cui stiamo assistendo soprattutto della componente giovanile, segnala una crisi importante del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione in aumento ed un tasso di occupazione regionale che non è in linea con quello nazionale. Le riflessioni che propongo, fanno riferimento proprio al mercato delle imprese, cercando di poter dare delle risposte alle motivazioni che stanno desertificando di giovani questa Regione e con un ruolo importante anche del sistema universitario del sistema formativo in generale perché i dati ci dimostrano che dal 2024 in poi, si prevede una contrazione dell'offerta dei posti di lavoro perché c’è un assoluto disallineamento tra le competenze e le competenze che oggi i nostri giovani hanno rispetto a quella che è l'offerta di lavoro da parte delle imprese”.
Giudizi positivi sul lavoro dell’ufficio regionale Inps, sono arrivate dal sottosegretario Wanda Ferro che ha rimarcato come i dati del ‘Rendiconto sociale dell’Inps Calabria’ «certificano l’efficacia delle misure messe in campo dal governo, volte a chiudere con la stagione dell’assistenzialismo come unica ricetta per il Sud ed a creare un clima economico positivo, aumentando la fiducia delle imprese, che tornano così ad investire, Dal rapporto emergono ancora situazioni di criticità, a partire da quella del quadro demografico, che ci pone di fronte a sfide cruciali: il progressivo invecchiamento della popolazione e un saldo naturale negativo, aggravato da una diminuzione delle nascite, non solo incide sul mercato del lavoro, ma anche sulla sostenibilità delle prestazioni previdenziali e assistenziali. Anche per questo - ha aggiunto - posso rivendicare un’azione del governo mirata a sostenere la natalità e le famiglie, per arginare le conseguenze del calo demografico, che non sono soltanto economiche, ma colpiscono innanzitutto il senso di identità collettiva e la crescita della nazione. E’ chiaro – ha concluso Wanda Ferro - che per affrontare la complessità di queste sfide serve una sinergia tra istituzioni, imprese e società civile, per rafforzare l’inclusione lavorativa, promuovere politiche di sostegno alla natalità e garantire pari opportunità per le fasce più vulnerabili della popolazione».
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