Intervista alla cantautrice Januaria: cuore e spirito per il suo album ufficiale d'esordio

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Januaria, foto di Simona Gangale

  12 dicembre 2025 14:04

di VITTORIO PIO

 

Il talento e le capacità di Januaria Carito vengono riassunte in questo “Santi”, viscerale esordio discografico per Bagalarialab, che avrà una prima limitatissima edizione in vinile, la cui presentazione ufficiale che segue appunto l’uscita ufficiale, è prevista per il prossimo 19 dicembre. Il disco è bello e curato nei minimi particolari, a partire dalla copertina molto evocativa, mentre l’ascolto è ancora più  intenso, perchè c’è proprio tutto ciò che serve per realizzare un ascolto con il coinvolgimento dello spirito: Januaria canta con sincerità di sentimenti e condizione umana, svelando un percorso creativo fatto anche di difficoltà e incertezze che hanno contribuito però a forgiare queste canzoni che hanno personalità e una vocalità viscerale che come dice lei stessa hanno portato dall’onirico al risveglio. “L’album appunto prende il nome dal singolo omonimo un brano che è nato nel 2022, a qualche mese di distanza dal mio ritorno in terra Calabra: è una riflessione sull’immanenza delle situazioni, perchè mi sono sono resa conto che tante cose non sono mai cambiate  e questi “Santi” che c’erano nel ‘90, hanno cambiato volto, ma di fatto, sono rimasti sempre uguali: giudicanti, onniscienti, saccenti e che sostanzialmente basano la loro verità sul chiacchiericcio...”

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Ci sono stati delle esibizioni, ma la scrittura è andata avanti di pari passo?

Sono rimasta ferma fino a settembre 2025.  Continuavo a rimandare l’uscita del disco, perché il disco non c’era! Non credo nel caso, credo che tutto abbia il suo tempo e che ogni cosa avvenga solo se deve.  A settembre mi sono chiusa a casa in Sila, da sola e, dopo aver fatto i conti con me stessa é successo successo qualcosa di incredibile ed inaspettato. Cosí, come un flusso di coscienza, ho scritto l’album per intero.

Con chi lo hai fatto e dove lo avete registrato?

Collaboro con un arrangiatore, musicista, che prima di essere questo é per me un fratello, Vincenzo Maida, che mi ha veramente sopportata a qualsiasi ora del giorno e della notte, davvero. Ad un certo punto mi ha bonariamente minacciata di bloccarmi su qualsiasi mezzo di comunicazione. Il 10 ottobre sono entrata in studio, abbiamo arrangiato, sistemato e deciso di coinvolgere dei musicisti, amici, che conoscessero la mia inclinazione cantautorale ma anche la mia anima rock. Valerio Mazza alla chitarra acustica, Raffaele Caligiuri al basso, Giuseppe Polizzese alla batteria, Antonio Politano alle tastiere. Lo abbiamo registrato a Soverato, nello studio di Maida.  Avrei potuto scegliere di registrarlo ovunque, ma ho deciso di avere un prodotto calabrese al 100%, perché per anni ho vissuto fuori, Bologna, Roma, Fuerteventura… ma la mia casa é questa. Ci sono nata e cresciuta, io “sono” proprio questa terra.

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C’è un brano a cui sei particolarmente legata?

Se devo mettere un accento lo faccio per “Smarriti”, che appunto parla di un momento di crisi personale con un inevitabile senso di vuoto, di distacco, di smarrimento appunto. Una situazione vissuto a livello familiare e che mi ha portata a scrivere perché non ero capace di un confronto verbale. Mi ha aiutata a capire che l’amore si trasforma, ma se è amore resta sempre amore

Come definiresti la tua musica e come possiamo farci un idea del tuo modo di comporre,  di cosa preferisci scrivere o ti senti maggiormente a tuo agio?

Sono una cantautrice un orientata verso il  pop, mi piace definire il mio genere come “PopAutorato”… Solitamente scrivo i testi con la chitarra in mano, a volte capita di partire da un testo altre volte dalla melodia, non ho una regola ben precisa, la cosa fondamentale é parlare di cose che ho provato, pensieri che ho avuto…Quello che scrivo viene da storie dalle quali ho provato emozioni, positive o negative, non importa. Ho bisogno di raccontare tutto. Dolore, gioia, stress, spensieratezza. Mi trovo bene a parlare di sentimenti, perché sono una persona che vive tutto molto intensamente, dall’amore all’amicizia, dalla famiglia alla musica, devo sentire nella pancia che sono viva e piena di emozioni.

Hai maggiore confidenza con la sofferenza o con la felicità?

Di recente è stato frutto di una mia riflessione personale: qualcuno ha detto che se non soffri, non scrivi canzoni che restano eterne, ed ho capito il perché. Non tutti conoscono la felicità, ma tutti hanno sofferto almeno una volta nella vita.Io voglio parlare con tutte quelle persone, voglio che la gente sappia che anche io ho sofferto e che anche se loro non hanno mai provato un attimo di felicità, posso provare a raccontargliela e, perchè no, anche a riuscire di donargli qualcosa!

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Ma la musica come è arrivata nella tua vita è chi sono state le tue principali ispirazioni?

Secondo me siamo nate assieme, perchè da che ho ricordi, canto! Sul piano materiale invece, la musica ha un arrivo ben preciso, natale ‘96. Mi regalarono il CantaTu di Fiorello ed io provavo a rotazione 3 canzoni:La Solitudine” di Laura Pausini, “Il Triangolo” di Renato Zero e “Caruso” di Lucio Dalla. Fu proprio questo meraviglioso brano a sconvolgere la mia famiglia ad un matrimonio. Andai dal pianista e chiesi appunto se mi poteva accompagnare. Certamente nessuno si sarebbe mai aspettato che una bambina di 8 anni potesse cantare cosi senza aver mai studiato.…pensandoci, probabilmente avevo già scelto la scuola dei cantautori inconsapevolmente! Mamma mi addormentava cantando “Geordie” di De Andrè. Tutto torna. Poi ho scoperto Janis Joplin e ne sono rimasta folgorata, ho iniziato ad ascoltare un po’ di tutto ma alla fine, ho un debole per i cantautori italiani. Mi piacciono le parole!

 Sei giovane ma hai un percorso che ti ha fatto partecipare già a delle esperienze important, anche in tv, qual è stata la maggiore soddisfazione fra quelle che hai vissuto? 

Penso di essere giovane dentro! Ho 37 anni, ho fatto davvero tante cose, cose che a volte non ricordo più, ma se devo dirtene una, assurda tra l’altro, eccola: Dal 2015 al 2020 ho vissuto alle Canarie, precisamente a Fuerteventura. Avevo un gruppo di celtic-rock, eravamo un trio, violino, chitarra elettrica ed io con la chitarra acustica e voce, ho suonato su palchi meravigliosi e con un pubblico da praticamente tutto il mondo. C’era un contest  all’epoca e si chiamava “Vive tu Voz” un bella situazione internazionale, dove si vinceva l’accesso alla finalissima di Eurovision.. Partecipai… e di slancio mi ritrovai in Lituania a rappresentare la Spagna. La Spagna!  Alla fine arrivai seconda ma fu incredibile. Questa è una delle ragioni per cui adoro la Spagna, nazione assolutamente meritocratica…

Cosa ti aspetti da questo tuo primo disco ufficiale e chi va la tua riconoscenza e adesso che lo hai fatto, qual'e il prossimo sogno da realizzare?

Non sono una che si aspetta cose, forse perché ho imparato ad avere fiducia in me ma ad abbassare le aspettative,  oppure perché a volte ci aspettiamo troppo e restiamo delusi. Sicuramente é stato un lavoro duro e devastante per alcuni versi, più che aspettative, ho auguri. Mi auguro che questo primo album arrivi a più persone possibili e che lasci qualcosa nell’anima di chi lo ascolterà, fosse solo per una frase o un modo di intonare la voce. Auguro a questo lavoro ed a tutti quelli che hanno partecipato la soddisfazione di sapere che lo abbiamo fatto da soli, senza major e senza compromessi, se non quello di aver trovato lungo il cammino alcune importanti realtà Calabresi che hanno creduto in questo sogno,  finalmente realizzato. In particolare vorrei ringraziare la mia famiglia e poi Domenico Ferrari, Francesco Aloisio e Giuseppina di Biase, Andrea Riberu Bagalá e Simona Gangale.

 Ma adesso che lo hai fatto, c’è ancora spazio per un sogno, quale sarà?

 Fosse solo uno sarebbe facile… la prima cosa che mi viene in mente è che Dario Brunori ascolti qualcosa e magari si lasci incuriosire per una collaborazione a due. Questo mi farebbe raggiante. Questo per ora è il sogno più grande e poi, chissá … magari aprire una mia etichetta discografica personale per valorizzare e promuovere altri talenti.

Tutte le altre info su www.facebook.com/JanuariaCaritoOfficial


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