"Io, il musicantore Fulvio Cama": la storia dell'artista reggino che guarda al futuro 

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Fulvio Cama
  30 dicembre 2021 22:13

di CARMEN MIRARCHI

Quella di Fulvio Cama è una storia piena di passione per la musica e la tradizione. Si definisce 'musicantore', una via di mezzo tra cantastorie e cantautore. Fulvio Cama rappresenta al meglio la figura di un cantastorie contemporaneo che si proietta al futuro. Nasce come musicista ed inizia a suonare il basso elettrico e la chitarra, successivamente inizia il processo di evoluzione che lo porta a tornare  indietro e a riappropriarsi della storia. Fulvio Cama è un reggino doc che ricorda Omero e che ci spiega che da sempre le storie sono state più raccontate che scritte.

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 "Adesso tutto questo si sta perdendo perché tutto è cambiato e risulta più difficile ascoltare un cantastorie. Una volta la storia passava da padre in figlio in maniera orale. Si tramandava tutto da nonno a nipote oralmente, adesso tutto è andato perduto ma esiste quel 10% che può essere salvato e deve essere tutelato", dice il musicantore Fulvio Cama, che siè esibito nell'ambito della "Notte piccante" a Catanzaro.

Ed effettivamente molte emozioni forse non tutti riescono a percepirle con la scrittura ed allora come si fa ad attrarre l'attenzione di chi forse è abituato ormai ad altri stimoli. Sicuramente la musica, il teatro e le arti visive possono aiutare a non dimenticare alcune storie che raccontano la nostra terra e le nostre tradizioni.

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Fulvio Cama ricorda il valore del progetto relativo al gruppo musicale Re Niliu, nato a Catanzaro nel 1979, che affrontava il tema del rapporto con le radici e con la storia dei luoghi di appartenenza. Una data fondamentale sarà il 1993 quando  uscirà Pucambù (Il Pontesonoro). Il disco entusiasmerà molta stampa europea arrivando secondo, episodio unico per un gruppo italiano, nella World Music Charts Europe di agosto 1994 prevalendo su mostri sacri come Manu Dibango e Fela Kuti.

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"Ovunque vado, il progetto Re Niliu è importante perché negli anni '90 abbiamo ideato un nuovo modo di raccontare la nostra terra mettendo insieme il nostro dialetto ed altre lingue arcaiche.  Il gruppo ha smesso di esistere dopo l'uscita di Pucambù, ma io ho cercato di mantenere l'intuizione di Re Niliu con il video-racconto. Un linguaggio contemporaneo con immagini anche in 3D e gli ologrammi. Abbiamo anche fatto una metaconferenza sui bronzi di Riace. Al momento sto lavorando con il professor Castrizio per un progetto sui bronzi e sulle teorie a loro legate. Vogliamo realizzare una conferenza su questa tema che è richiesto in tutto il mondo, un vero orgoglio per la regione intera", conclude Fulvio Cama.

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