di PAOLO CRISTOFARO
Questa mattina, in Iraq, nei pressi di Kirkuk, un ordigno esplosivo è stato fatto saltare al passaggio di un convoglio delle forze speciali italiane, impegnate nelle missioni di addestramento dell'esercito iracheno, contro l'Isis. L'esplosione ha causato il ferimento di 5 militari: 3 del Comsubin e 2 del 9° Reggimento Col Moschin. Tre dei militari sarebbero in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. Parrebbe che, ad alcuni di essi, siano state apportate amputazioni degli arti per i traumi causati dall'ordigno, piazzato forse da terroristi.
La missione, per la quale i soldati feriti stavano operando, è quella iniziata il 14 ottobre 2014, denominata "Prima Parthica". L'Iraq risulta al momento profondamente destabilizzato. Ripetuti gli episodi della polizia che ha aperto il fuoco sui civili. L'area di Kirkuk sarebbe tra le più contese del conflitto mediorientale degli ultimi anni. L'attentato, stando ad alcune fonti, sarebbe da collegare agli scontri con le ultime cellule combattenti dell'Isis rimaste in zona. Intanto il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha sentito il Presidente Mattarella per informarlo sui fatti e ha rilasciato un messaggio di solidarietà per i soldati feriti e per le famiglie. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sull'attacco al contingente italiano.
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