di CLAUDIA FISCILETTI
Con il post lockdown è arrivato anche il momento di tirare le somme e capire come far ripartire il Paese in totale sicurezza. La riapertura delle scuole è uno degli argomenti di punta, com’è giusto che sia. Aprirle in sicurezza a settembre, ma come?
“Il compito della formazione degli studenti e della difficile missione degli insegnanti, oggi, è realmente messo in discussione grazie all’assenza di un piano certo per la ripartenza di settembre”, afferma Serena Notaro, consigliere con delega alla Pubblica Istruzione nel comune di Caraffa, provincia di Catanzaro.
La riflessione arriva all'indomani della visita del Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presso l’Ufficio Scolastico Regionale a Catanzaro Lido. “Tra mille polemiche, si potevano adeguare gli istituti e prendere contromisure per garantire la sicurezza, ma il ministro Azzolina pensava al termine “plexiglass”, ed il governo alla nomina per la ripresa dell’istruzione del commissario Arcuri, nonostante il fallimento della gestione con l’emergenza ad inizio pandemia”, continua l’assessore Notaro che esprime anche la sua perplessità ed il suo timore riguardo ad una probabile non apertura delle scuole a settembre: “Siamo nella più assoluta incertezza a pochi mesi dalla probabile riapertura delle scuole e per me questo è un campanello d’allarme, un rischio per continuare ad usare la didattica a distanza”.
Proprio riguardo la Dad, l’assessore ha un pensiero critico: “Questo tipo di didattica ha creato studenti di serie A e di serie B, dal momento che non tutti potevano permettersi gli strumenti necessari, dalla semplice connessione internet, ai tablet”. E’ un effetto domino che, agli occhi di Serena Notaro, scopre un problema dopo l’altro nell’ambito dell’insegnamento scolastico: “Non sono stati effettuati i dovuti interventi per la sicurezza degli istituti scolastici. Abbiamo strutture scolastiche fatiscenti. La maggioranza di questi problemi sono dovuti ai continui tagli fatti alla Pubblica Istruzione”.
Dunque, per l’assessore, è importante utilizzare le norme di sicurezza anti covid, ma è anche importante che le scuole ricevano i mezzi necessari per farlo. “Durante la pandemia, hanno portato avanti la scuola, muniti di pazienza e generosità, dirigenti, docenti, genitori e alunni”, conclude Serena Notaro: “Ora lo Stato deve garantire il diritto allo studio nella massima efficienza”.
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