
DI MASSIMILIANO LEPERA
Oggi abbiamo la fortuna di poter interloquire, nel corso di una formale intervista, con il noto artista catanzarese Fabio Mazzitelli, in arte Il Signor Black, il quale da anni offre alla città e al territorio intero la propria arte che si propaga con mille sfumature trattando temi di attualità e tematiche di grande interesse sociale e culturale. Dal mondo della sanità a quello della società, da quello del calcio e quello della cultura, l'artista Mazzitelli dipinge con grande sensibilità e maestria tutti i soggetti di volta in volta trattati, donando alla città vero lustro e colorando, sia metaforicamente che letteralmente, il mondo rappresentato. Ma chiediamo direttamente a lui qualcosa al riguardo.
La sua arte si irradia a 360° dipingendo i soggetti e le situazioni più disparate e dimostrando altresì non solo una grande sensibilità verso temi di ogni sorta, ma anche un grande attaccamento alle proprie origini, alla propria città. Quando ha cominciato con questa straordinaria arte e quali soggetti e/o situazioni l’hanno stimolata maggiormente?
Sono, come si dice in questi casi, un "figlio d'arte". La mia passione è nata e cresciuta fin da piccolo grazie all'influenza di mio padre Alessandro Mazzitelli, anche lui artista noto e molto apprezzato (negli anni '70 fu un pioniere della Land Art in Calabria). Passando molto tempo negli studi di papà, ho assorbito i primi stimoli e ho intrapreso la mia strada artistica, ero molto piccolo, avevo circa 5 anni e già avevo in mano i primi colori.
Il suo nome d’arte è Il Signor Black. Che cosa rappresenta e in quale modo entra a far parte delle sue opere?
Un soggetto ricorrente e distintivo dei miei dipinti è un omino nero, affiancato da una figura bianca che rappresenta mia moglie Anna. Questo personaggio può essere interpretato in vari modi, ma è certamente uno degli elementi visivi che mi hanno reso più riconoscibile. Disegno questa figurina nera, con un solo braccio ed una sola gamba e con la bombetta in testa, da quando avevo circa 5 o 6 anni.
La sua attività, radicata nel territorio e apprezzata molto in ogni ambiente, l’ha portata a rappresentare soggetti di differenti ambiti e anche a donare tantissime sue opere, anche in contesti particolarmente delicati come gli ospedali. Quali sono le maggiori soddisfazioni che ha riscontrato in ciò e che cosa le fornisce quotidianamente l’impulso e l’ispirazione per nuove opere?
Ho un forte legame con la mia terra, Catanzaro!!! Questa connessione si manifesta spesso nelle mie opere, che in diverse occasioni ho donato a enti e luoghi della città, come chiese o l'Azienda Ospedaliera Renato Dulbecco, dove ho donato in diversi Reparti, specialmente nei Reparti Pediatrici, 127 dipinti. Sono quadri, ricchi di gioia, allegria e colore, che appunto ai Reparti di Pediatria portano sollievo ai bambini in degenza. Questo per me è l'uso dell'arte come veicolo di emozioni positive e conforto.
Ho realizzato e donato anche diverse opere a tema sacro, collocate in chiese a Catanzaro e in Liguria.
Una delle situazioni che mi stimola di più e mi rende felice è la possibilità di "donare un sorriso" e trasmettere speranza.
In pratica, nel realizzare i miei quadri, sono profondamente stimolato da: l'amore per le mie radici, l’amore profondo per i colori giallorossi del nostro amato Catanzaro calcio e per la nostra Immensa, Impareggiabile e Meravigliosa Tifoseria, la spiritualità e, soprattutto, il desiderio di utilizzare la pittura per generare emozioni, felicità e un messaggio di speranza in contesti che ne hanno bisogno.
Che cosa rappresenta per lei il preciso momento in cui dipinge? Quali sensazioni prova e quali emozioni? Ha già in mente, di volta in volta, dei soggetti e delle ispirazioni nuove o si lascia anche sorprendere dalle ispirazioni momentanee?
Per me, il preciso momento in cui dipingo è un'esperienza che va oltre la semplice esecuzione; è una vera e propria immersione in una dimensione parallela, un'urgenza vitale. Rappresenta l'unico luogo e tempo in cui sento una totale connessione tra mente, spirito e materia.
Le sensazioni che provo sono potentissime: una profonda calma, che nasce dalla concentrazione assoluta sul gesto e sul colore, ma anche una scarica di adrenalina nel momento in cui l'opera prende forma. Le emozioni oscillano tra la gioia di vedere un'idea materializzarsi e una sottile frustrazione quando la mano non riesce a raggiungere l'immagine che ho in mente; è una sfida continua e appassionante.
Per quanto riguarda i soggetti e le ispirazioni, ho un approccio misto. Ci sono periodi in cui lavoro su cicli tematici ben precisi, frutto di ricerca e riflessione. In questi casi, ho in mente l'idea di base, il concetto e la palette di colori. Ma la vera magia accade quando mi lascio sorprendere dalle ispirazioni momentanee. La pittura per me è un linguaggio vivo, quindi spesso il processo di stesura del colore mi suggerisce la prossima mossa. A volte è una macchia casuale, un errore tecnico o l'umore del giorno a guidare la pennellata, portando l'opera in una direzione completamente nuova e inaspettata rispetto al progetto iniziale. È in questo equilibrio tra controllo e abbandono che trovo la mia massima espressione.
Altre volte ancora, mi ispiro a ciò che circonda, a fatti di cronaca o di vita sociale.
Come pensa che l’arte possa oggigiorno ispirare i giovani e possa trasmettere in loro messaggi positivi e input costruttivi? Crede che ci possa essere un maggiore impulso sociale che incentivi e stimoli ciò, anche attraverso maggiori iniziative cittadine e nazionali?
L'arte possiede un potenziale enorme per ispirare le nuove generazioni e trasmettere messaggi positivi e input costruttivi. Non si tratta solo di apprezzare il bello, ma di apprendere un metodo: l'arte insegna ai giovani a sviluppare il pensiero critico, a interrogarsi sulla realtà anziché accettarla passivamente. Offre inoltre un fondamentale canale di auto-espressione in un'epoca dominata dalla comunicazione digitale standardizzata, permettendo loro di elaborare ed esprimere le proprie emozioni e di costruire la propria identità in modo autentico.
Assolutamente sì, credo che ci debba essere un maggiore impulso sociale e istituzionale. L'arte è una risorsa troppo preziosa per essere relegata a un ruolo secondario. Per stimolare ciò, sono necessarie iniziative concrete sia a livello cittadino che nazionale:
Potenziare l'educazione artistica nelle scuole, riconoscendone il ruolo centrale nello sviluppo cognitivo e creativo.
Creare centri e laboratori artistici accessibili e gratuiti in contesti sociali difficili, portando l'arte fuori dai circuiti elitari.
Promuovere l'arte pubblica (murales, installazioni) coinvolgendo i giovani nella rigenerazione urbana, trasformandoli da spettatori passivi a creatori attivi del loro ambiente.
Lei ha fatto già tantissime mostre di grande successo. I suoi dipinti affascinano sempre i visitatori e anche sui social c’è un grande riscontro. Quali progetti ha per il futuro? È in programma qualche altra mostra o iniziativa?
Sono estremamente grato per l'affetto e il grande riscontro che ho ricevuto sia dai visitatori della mia mostra “Siamo Fatti d’Arte”, dove vi erano esposte opere museali di mio padre Alessandro Mazzitelli e di Apollonia, bravissima Artista a 360 gradi perché è pittrice, scultrice, scrittrice e grande esperta e appassionata d’arte.
Desidero ringraziare anche tutte le innumerevoli persone che mi seguono sui social, tutto questo è la conferma che il mio lavoro risuona con le persone, ed è la spinta più grande per continuare a creare e a crescere.
Per il futuro, ho diversi progetti in cantiere. A livello artistico, sono attualmente immerso in un nuovo ciclo di lavori.
Per quanto riguarda le iniziative espositive, il 2026 si preannuncia molto dinamico:
È in programma una mostra, ancora una volta con mio padre Alessandro Mazzitelli e Apollonia, dal titolo “Siamo Fatti d’Arte” – Seconda Edizione, a Catanzaro, prevista per la prossima primavera, dove presenterò proprio le ultime opere che sto realizzando negli ultimi periodi.
Infine, vorrei dare seguito al mio impegno sociale organizzando altre donazioni di dipinti, in contesti dove i miei colori possono portare e donare un sorriso.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797