La Calabria raccontata nella nuova raccolta di poesie del marchigiano Fabio Strinati

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  13 febbraio 2020 16:05

È appena uscito il nuovo libro del poeta marchigiano Fabio Strinati, dal titolo:”La Calabria e una pagina”, pubblicato con Meligrana Editore, casa editrice di Tropea. L’intera raccolta è dedicata a Sara Picardi, poetessa napoletana, “dallo spessore immenso che tanto assomiglia a un albero di noce adagiato in un ripostiglio d’ombra”. La presentazione è curata dal professore Pasquale De Luca, che scrive: “Questo libro è da leggere e meditare. Ed è ciò che ho fatto, con prudenza e attenzione, con curiosità, come si fa quando si entra in un terreno nuovo, inesplorato. Sconosciuto. Ciò non mi ha scoraggiato, mi è stato di aiuto. Perché ho potuto apprezzare nella giusta misura una poesia che, nella modernità in assoluto, è Poesia. Intendo la poesia di Fabio Strinati, che si erge con forza imperiosa nell’universo della poetica contemporanea”.

Strinati, con questa raccolta, mette in evidenza ancora una volta tutto il suo profondo ed intimo amore per la Calabria, una porzione di terra, definita dal poeta, come: “Magica, poetica e misteriosa”.

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Dal commento dell'autore:

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"La Calabria e una pagina" è come un imbuto senza fine dove ogni spirale si nutre di un cimelio frutto del ricordo e dell’evanescenza. Un testo che prende spunto dalle molteplici sensazioni che si rincorrono senza sosta tra un ramo e l’altro della vita; vita terrena, vita poetica! Ogni luogo, viene scandagliato attraverso il minuzioso sguardo della lente d’ingrandimento; ogni passione viene portata all’apice, ogni sentimento, depositato nel posto più gradito al cuore: l’amore Incondizio nato per il verso, la follia per una frase che d’eternità e d’immenso, in un angolo riluce. “L’artigiano poeta/ contadino”, sceglie la Calabria come luogo dove potersi abbeverare di preziosi granelli di polvere e sapere. Un luogo circondato dal mistero. Un posto pregno di sobbollimento e di riscossa. Frasi poetiche che si susseguono a un ritmo che sembra nascere e poi tacere alle porte di un fiume infatuato della propria esistenza; la Calabria che non muore mai, anche dove il sole s’alza dal suo nido lontano e materno, gridando al mondo intero il suo convulso stato d’animo, d’enfasi e d’innamoramento. La Calabria: regione che si nutre dei suoi frutti con le prime luci del mattino; note armoniose che s’incastrano come in un ordito puzzle; gradazioni difformi, disparate; sonorità argute e dissonanti; parole che nascono da un grembo annesso all’albero fiorente e millenario; La Calabria e una pagina  collegata con fervore al cordone ombelicale di una poetica in divenire. Porzioni di prato che assomigliano a scatole aperte contenenti risme illimitate, intrise di fertile curiosità; illuminate, imbevute di florida poesia al ritmo dell’intercalare.

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