La calda estate dei penitenziari calabresi: violenta lite tra detenuti nel carcere di Castrovillari

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Carcere
  14 luglio 2024 17:20

Non si fermano gli atti dimostrativi e di violenza nelle Carceri Italiane, Teatro dell’ennesimo increscioso fatto il penitenziario di Castrovillari: due detenuti di origini Magrebine, uno dei quali parrebbe essere affetto da patologie psichiatriche, hanno dapprima instaurato una lite con un altro ristretto per poi fare ricorso alle cure mediche, ma non era abbastanza!

Una volta all’interno dell’infermeria hanno demolito, con una violenza inaudita, ogni suppellettile per poi distruggere gli armadietti con dentro i farmaci e iniziare ad assumere medicine di ogni genere e per la quale è stato necessario chiamare il 118 con medico a bordo per scongiurare il peggio.

Immediatamente sono stati chiamati i Poliziotti Penitenziari liberi dal servizio, i quali hanno subito raggiunto il penitenziario a supporto dei colleghi già presenti. Soccorsi i due detenuti sono stati allocati nella sezione separata, ma anche lì hanno continuato la loro opera di distruzione: divelti i sanitari e i termosifoni con i quali pare abbiano provato a distruggere le inferriate delle camere di pernottamento; solo a notte fonda si è ristabilita la calma.

Un appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria ha dovuto fare ricorso alle cure mediche del Pronto soccorso e per il quale si è reso necessario l’applicazione di qualche punto di sutura.

Il Vice-coordinatore SiNAPPE Cristina Busà commenta: “Non è il primo caso di questa estate calabrese: solo pochi giorni addietro nel penitenziario di Catanzaro un detenuto ha messo in atto un gesto dimostrativo arrampicandosi alle inferriate e minacciando di lasciarsi cadere”.

“Da tempo, afferma il Vice-Coordinatore SiNAPPe Cristina BUSA’, si assiste ad un crescente aumento di detenuti con problemi psichiatrici, pur consci che tale problematica gestionale è una questione che accomuna tutti i penitenziari, è comunque doveroso affermare che il personale di Polizia penitenziaria non può affrontare da solo situazioni che dovrebbero essere gestite principalmente a carattere sanitario e in strutture idonee, sappiamo bene che all'interno dei penitenziari i detenuti più fragili sono sempre più spesso manipolati da altri ristretti e strumentalizzati al fine di creare disordini.

Nel solo penitenziario di Catanzaro sono presenti circa 150 detenuti con patologie psichiatriche, tutti ristretti all'interno delle sezioni detentive ordinarie, fuori dal circuito sanitario; in ogni penitenziario Calabrese sono presenti detenuti e detenute che necessitano di idonee cure specialistiche che sempre più spesso vengono lasciati alle sole capacità comunicative e gestionali della Polizia penitenziaria”.

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“Il Servizio di Assistenza Intensificata del penitenziario di Catanzaro - continua il Vice-Coordinatore SiNAPPe - non può certamente giustificare la presenza massiccia di detenuti psichiatrici nei penitenziari della Regione, è assolutamente necessario che dall'alto si ponga più attenzione e interesse alla questione Sanità Penitenziaria Calabrese”.

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"Confidiamo che un giorno l'Amministrazione si possa accorgere che l'attuale stato di indifferenza percepito è sinonimo di frustrazione e di senso di abbandono nei suoi uomini", conclude il Vice-Coordinatore SiNAPPe Cristina BUSA', un plauso al personale che è prontamente intervenuto e un sincero augurio di pronta guarigione al collega ferito.

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