di GIOVANNA BERGANTIN
E’ vero, abbiamo aperto i regali sotto l’albero. Ma rannicchiati davanti al tepore del camino con il ceppo che scoppietta, tra fiochi bagliori e trasparenze di fiamma, fantastichiamo e, perché no, in silenzio aspettiamo, come nelle favole di quando eravamo piccini, che arrivi la befana ad esaudire i nostri sogni. Qualsiasi sia il risultato, non importa. La magia di inseguirli con la fantasia è già di per sé un dono straordinario e un’avventura esaltante.
Matteo alla finestra vede realizzarsi il sogno; Gli alunni valutano la casetta "troppo seria"
Stessa magica atmosfera che deve aver vissuto Matteo, otto anni, terza classe di una tranquilla e modesta scuoletta con un cortile e qualche albero, a Ricadi in provincia di Vibo Valentia. Matteo e le sue giornate inspiegabilmente difficili di metà ottobre: tutto va storto e lui è pensieroso e terribilmente infastidito. Ma non avrebbe certo potuto fare tutto da solo. Pensò bene allora di parlarne con la Preside della scuola, Maria Salvia, che, preoccupata dalla sua apprensione, si era più volte recata in classe a vedere come andava. E poiché tutto trova senso nelle spiegazioni dei bambini e in qualche modo nulla è impossibile per i loro desideri, il piccolo spiegò con semplicità alla preside il sogno che inseguiva. La condusse in un vicino querceto e le mostrò il suo sogno: salire su una casetta di legno, appollaiata su un albero, per scrutare il creato. Quel posto lassù, ideale per pensare e guardare il mondo, era l’oggetto dei suoi desideri.
La preside Salvia ascoltò con molta attenzione e prese in seria considerazione i discorsi di Matteo; si convinse che stavolta toccava alla Scuola condividere e regalare quel sogno. Nei giorni successivi riunì il consiglio dei genitori e tutti convennero che la costruzione nel cortile della casetta sull’albero avrebbe realizzato il desiderio di tutti i bambini. Intanto, come capita a Scuola, l’idea era passata di bocca in bocca e il costruire la casetta non era più solo l’esaudire il desiderio personale di un alunno, ma un progetto condiviso e adottato da tutta la Comunità che voleva impegnarsi a realizzarlo. Il disegno lo buttò giù in qualche pomeriggio lo stesso Matteo che già gongolava all’idea di vedersi seduto con le gambette penzoloni, a testa in giù, mentre guardava il mondo dall’alto del grande albero. Per realizzare la casetta di legno, sotto la guida amorevole della Preside e di tutta Scuola, ci ha pensato la maestranza di tanti genitori. Con le festività natalizie Matteo e i suoi compagni hanno ricevuto in regalo la casetta, ma sotto l’albero perché i tecnici avevano escluso la possibilità di collocarla in alto, sull’albero del cortile che non ce l’avrebbe fatta a reggerla. Matteo, incollato ai vetri della sua classe, controllava i lavori e quando vide completata la casetta, così come l’aveva sognata, ripeteva incredulo” Siamo beati e fortunati, quanto siamo beati e fortunati!”.
Tutti i bambini uscirono a osservarla, ne controllarono gli spazi, vi entrarono e guardarono fuori dalle finestrelle con i loro occhietti vispi.
Scuola di Ricadi, la tinteggiatura della scuola sotto l'albero; Scuola di Ricadi, tutti mettono colori
Fecero le prove, ma capivano, però, che qualcosa ancora non quadrava. Si resero conto che la sua tinta era per loro troppo scura ed anonima e non si addiceva a chi vive in una dimensione a colori. Decisero, allora, di tinteggiarla all’esterno, ognuno con le proprie idee: doveva avere tanti colori e disegni, fiori e cuori, come piace ai bambini. Ogni Alunno ha dato qualche pennellata e colorato a modo proprio la parte di legno grezzo che arrivava alla sua altezza.
“Nel dipingere si sono loro stessi colorati come l’arcobaleno, ma i bimbi sono già di loro un caleidoscopio di colori - dice la preside Salvia, soddisfatta come non mai del risultato e del regalo fatto ai suoi alunni - “Con l’arrivo della Befana la casetta è stata arredata a misura di bambino così che diventerà, con la ripresa delle lezioni, il luogo dove leggere i racconti e discutere in gruppo. Per inaugurarla, nell’entusiasmo generale, ci siamo incontrati tutti insieme in circolo e abbiamo letto le fiabe dei personaggi di Esopo, per lasciare, poi, gli alunni liberi nelle scelte di lettura”.
L'opera finita; La dirigente con il presidente del consiglio dei genitori e gli alunni
La Befana è volata via, contenta di aver regalato con i suoi doni generosità e tanta, tanta felicità. Questo racconto non è una favola, ma la storia vera di un bimbo di oggi che aveva un sogno e ha creduto di poterlo realizzare. Questo desiderio esaudito ha regalato gioia non solo al piccolo Matteo, ma a tutti i compagni di scuola che non si sentono soli, ma compresi e possono guardare con fiducia il futuro. Perché nessun sogno è impossibile da realizzare quando è condiviso con altri. A questa scuola di Ricadi che fa squadra, dai genitori ai docenti, dalla preside alla segretaria, dai collaboratori agli alunni dai 3 anni in su, sentiamo di dover assegnare l’Oscar del solidarismo!
Docenti e studenti a cerchio leggono nella casetta; Gli alunni riuniti leggono nella casetta
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