La crisi della competenza

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  08 luglio 2019 12:16

L’incompetenza si è impadronita della società: non è la prima volta che questo succede nella storia dell’umanità ma, di regola, questo è avvenuto in coincidenza di lunghi periodi di esercizio abusivo del potere.In sostanza,allorquando è divenuto intollerabile il governo degli impostori cinici e finti colti, dei mistificatori di professione. Allora è subentrato l’odio sociale, il rigetto per ogni tipo di governo degli intelligenti e la preferenza per chi parla alla pancia della gente, per un linguaggio si sguaiato ma, almeno, diretto e chiaro.
Sicché tutti gli umori sono venuti a galla e l’aria si è fatta mefitica.
In mezzo a questo tempo così tormentato ciò che fa più specie è lo stupore di tante mammolette inermi, le quali sembrano accorgersi soltanto oggi dell’appropriazione indebita della società da parte dei furbetti del quartierino.
Quattro manigoldelli da strapazzo,uomini da tutti riconosciuti senza qualità, elevati,grazie alle cordate di palazzo a posti di responsabilità.
Inevitabile che cercassero di perpetuarsi gestendo in modo ignobile la cosa pubblica, scegliendo persone scarse per leccare ed obbedire. Ora che questo andazzo mostra di aver ferito anche la Magistratura, da tempo anche l’Avvocatura ed altri santuari della giustizia, queste mammolette parlanti si ricordano che le nomine si fanno con la politica, che gli apicali degli uffici giudiziari si nominano con logiche spartitorie fra correnti... ridicoli!
Ecco, mi viene da dire: potevate denunziarlo prima questo sistema, anziché scodinzolare intorno al potente di turno. Ora fate i distratti, impegnati per anni a far credere che il malaffare era solo in politica - e di qui si estendeva ad altri importanti settori della società -, vi trovate ora col topo in casa e vi dilettate pubblicamente sulla scelta del topicida.
No comment.
Ma la verità è che la crisi della competenza vi è stata sempre bene: avete potuto sguazzare in essa ed accrescere il vostro potere. Che’, a portare avanti le persone di valore, avreste fatto tosto la fine che meritavate.
Ora, battete in parte in ritirata, in parte cercate di serrar le fila, nella speranza di conservare il potere... fin quando si può.
Ma la strada è oramai segnata: spegnendo la fiaccola del merito avete condannato la società alla perdizione.

                                                                                                                                     Nunzio Raimondi

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