La famiglia di Rino Gattuso nel 'mirino' della 'ndrangheta

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Rino Gattuso
  02 febbraio 2024 20:20

La famiglia di Rino Gattuso era nel mirino della criminalità organizzata. Alla base delle richieste estorsive nei loro confronti ci sarebbe stata la realizzazione di un impianto fotovoltaico per il quale la famiglia dell’ex calciatore aveva ottenuto finanziamenti pari a 80.000 euro. Soldi su cui gli estortori avrebbero voluto mettere le mani. Il particolare emerge dalle dichiarazioni di Ida Elvira Gattuso, la sorella del famoso calciatore “Ringhio”. La donna è stata vittima di due gravi attentati incendiari sui quali sono state avviate indagini che hanno portato, oggi, all’arresto di due persone. Sono finiti in carcere Aldo Abbruzzese, 51 anni, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della criminalità organizzata attiva nel territorio di Corigliano Rossano, e Mustaphà Hamil, 43 anni,residente a Schiavonea, nel Cosentino. Le indagini - coordinate dal procuratore facente funzioni della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla e dirette dal comandante dei carabinieri della Compagnia di Corigliano Rossano Marco Filippi - hanno consentito di fare luce in breve tempo sull’incendio di due automobili in uso alla sorella dell’ex calciatore, oggi allenatore dell’Olimpique Marsiglia. Il primo episodio è avvenuto lo scorso ottobre quando l’Opel Adam in uso a Ida Gattuso è stata divorata dalle fiamme. L’auto era parcheggiata a ridosso della sua abitazione. La situazione fu arginata grazie all’intervento dei vigili del fuoco ma le fiamme avevano lambito anche alcune abitazioni.

In quell’occasione la donna presentò una denuncia alle forze dell’ordine raccontando l’accaduto, ma spiegando ai Carabinieri di non aver mai ricevuto alcuna pretesa estorsiva. Ma dopo pochi mesi, e precisamente il 15 dicembre scorso, fu incendiata un’altra auto in uso alla sorella di Gattuso. Il mezzo era sempre parcheggiato nei pressi della sua abitazione e in un luogo che avrebbe potuto mettere a repentaglio anche la vita delle persone che vivono nei due palazzi vicini. Anche per questo specifico episodio la Gattuso sporse una denuncia, nella quale, però, manifestava il sospetto che l'atto intimidatorio fosse da ricondurre ad Aldo Abbruzzese. La donna ha riferito di avere saputo dall’ex marito che Abbruzzese aveva chiesto al padre il pagamento di 3.000,00 euro. In particolare, l’ex coniuge le aveva riferito che alla base della pretesa vi era la realizzazione da parte dei Gattuso di un impianto fotovoltaico. L’estorsione non si sarebbe concretizzata per i rinvii dei pagamenti chiesti dal papà di Gattuso. La donna avrebbe appreso i particolari dopo l’incendio della sua auto dall’ex marito che ne era a conoscenza perché in affari con l’ex suocero per la realizzazione dell’impianto. Quella notte l’ex marito andò a soccorrere la sorella di Gattuso e si sarebbe mostrato risentito nei confronti dell’ex suocero perché l’uomo - e’ quanto emerso dalle intercettazioni e dalle indagini - non pagando il pizzo ad Abbruzzese continuava a mettere a repentaglio la vita della donna e dei loro figli. Gli inquirenti hanno avuto un'ulteriore conferma che si trattasse di estorsioni intercettando una conversazione tra la sorella di Gennaro Gattuso e una sua amica e anche tra la Gattuso e l’ex marito. In quell’occasione, lei rassicurò prima l’amica e poi l’ex coniuge che la “questione” era stata risolta da un amico del noto allenatore di calcio. Questi, infatti, avrebbe pagato o concordato il pagamento con Abbruzzese e quindi, da quel momento, si poteva “dormire su sette cuscini”.

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