La forza delle parole che ferisce la 'Ndrangheta

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Marisa Manzini

Presentato alla Casa delle culture il libro "Fai silenzio ca parrasti assai" del procuratore Manzini

  30 maggio 2019 12:47

Le parole e la libertà di espressione: sono questi gli ingredienti fondamentali che hanno mosso Marisi Manzini a scrivere il libro “Fai silenzio ca parrasti assai”. Il testo, scritto dal Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica al Tribunale di Cosenza e consulente della Commissione Parlamentare antimafia, è stato presentato ieri dall’Ordine degli avvocati di Catanzaro alla Casa delle culture della Provincia di Catanzaro.
Ad introdurre l’appuntamento moderato da Rita Tulelli, presidente dell’associazione “Universo Minori”, è stato Giuseppe Iannello, presidente dell’Ordine degli avvocati, il quale ha ringraziato l’autrice del libro per il lavoro svolto in Calabria e per quello che ancora farà.
Chi apprezza il contenuto del libro è  Oreste Lupacchini, procuratore generale presso la Corte di Appello di Catanzaro: “la speranza per la Calabria è che più che si prende conoscenza dei problemi maggiore è la possibilità di risoluzione. Conoscere è già metà della soluzione”.
Angela Napoli, già membro della Commissione parlamentare antimafia e presidente dell’associazione “Risveglio Ideale”, ha sottolineato l’importanza dell’attività culturale come argine alla criminalità organizzata.
Sulla stessa onda è Cleto Corposanto, coordinatore del Corso di Laurea di Sociologia dell’Università di Catanzaro: “Esiste un problema culturale, la soluzione potrebbe essere accrescere e mutare il sistema di valori dei territori difficili come può essere quello calabrese. Se non si interviene su quello otterremo solo risposte da Pronto soccorso”. Sull’Università, Corposanto si impegna a “fornire un sistema di culture differenti e che combattono la cultura dell’illegalità”.
“Libri come questi dovrebbero fare parte della letteratura sociale delle scuole, perché i ragazzi devono conoscere questi testi per aumentare la loro conoscenza civica”, ha detto Giuseppe Raiola, direttore del Reparto di Pediatria dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e presidente del Lions Club “Catanzaro Host”.
Ha concluso l’autrice del libro, Marisi Manzini: “il libro nasce da lontano. Ovvero da quando ho avuto la possibilità di conoscere collaboratori di giustizia, i quali mi hanno fatto entrare in contatto con la vita delle persone, le quali sono vittime della ‘ndrangheta. L’idea si concretizza quando uno dei vertici della cosca Mancuso ha avuto modo di intervenire violentemente contro il Pubblico ministero, che in quel caso ero io, dicendomi: “fa silenzio ca parrasti assai. L’ho percepito come un attacco alla libertà di espressione che mi ha indotto a scrivere su quelle persone che invece hanno avuto il coraggio di parlare”.

 

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