La leggenda del progressive rivive al TAU dell'Unical con gli stickmen di Tony Levin

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Tony Levin's Stickmen a Rende Arcavacata giorno 14
  11 novembre 2023 15:23

di VITTORIO PIO

Appuntamento di cartello martedì 14 per la rassegna “JazzAmore”, presso il Teatro Auditorium dell'Università della Calabria. Di scena alle ore 21, gli Stick Men capeggiati da Tony Levin (basso) insieme a Pat Mastelotto (batteria). Due autentici protagonisti della scena progressive per la loro storica militanza con I King Crimson di Robert Fripp, che arriveranno in Calabria per la prima volta in assoluto, in questo appuntamento esclusivo per la meritevole rassegna dell'Ateneo, con un trio completato dal chitarrista Markus Reuter.

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Levin è un vero antesignano e caposcuola di uno strumento molto originale. Membro fisso della band di Peter Gabriel, in passato è stato al fianco  persino di Lou Reed (il ruvido album “Berlin”) e Paul Simon nella registrazione di “Still Crazy After Years”, così come del nostro Ivano Fossati per le session di “Macramè”, uno dei suoi lavori più importanti. A Levin è affidato il Chapman Stick, da cui il gruppo prende il nome, uno strumento che ha sia le corde del basso che quelle della chitarra e pertanto funziona come due strumenti in uno. Markus Reuter si esibisce con una “touch guitar” da lui stesso disegnata che è in grado di coprire una gamma di suoni molto più ampia rispetto a uno strumento convenzionale. La batteria di Mastelotto è fornita non solo con il kit acustico ma anche con un setup elettronico unico, permettendogli di aggiungere loop, sample, percussioni ed altre variabili.

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“Il Chapman Stick ha dodici corde, sei di basso e sei di chitarra, e un’uscita stereo”- ribadisce Levin. “suonando con Gabriel e con i Crimson io l’ho sempre utilizzato principalmente come un basso, ma può anche essere percosso ricorrendo alla tecnica del tapping, dunque lo si può impiegare contemporaneamente per la ritmica e per le parti soliste, proprio come un pianoforte.”

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In studio e dal vivo, nell’ampio spazio che lasciano all’improvvisazione e nella costruzione geometrica dei suoni, è evidente la radice crimsoniana della loro ispirazione, vale la pena ricordare che Fripp fece anche un concerto a Rende nell'ormai remota primavera del 1993, e dal vivo gli elementi armonici e ritmici che sottendono alla loro proposta, diventeranno ancora più coinvolgenti.  

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