Archiviati i ballottaggi, può iniziare la lunghissima campagna che condurrà alle Regionali. I partiti attendevano risposte dalle Europee di due settimane fa in combinata con le amministrative. Scrutini alla mano, più o meno tutte le forze politiche tradizionali sono uscite malmesse e nessuna può dirsi pienamente soddisfatta. A questa atmosfera indefinita nella costellazione del centrodestra e centrosinistra classici (che già lascia intravedere i primi fenomeni di folgorazione trasformistica), fanno da contraltare le compagini che oggi guidano il Paese: i Cinque Stelle meno brillanti di precedenti appuntamenti elettorali e la Lega che tocca vette di consenso senza precedenti. L’assetto giallo-verde declinato in Calabria ancora oggi subisce uno scotto: né i pentastellati e né i salviniani hanno strutturate armate di portatori di voti e grandi elettori di varia estrazione. Un deficit che in un sistema elettorale come quello calabrese, dove a prevalere è la forza delle liste e la capienza della coalizione più che il candidato presidente, non è di poco conto. A proposito del futuro governatore, una delle poche certezze, è che fin qui non è uscito un vero nome “aggregante” da nessuno schieramento.
I DUE MARIO IN SOLITARIO Al momento chi sta cominciando a tirare la volata, quando ancora mancano decine di chilometri al traguardo sono i due Mario. L’attuale governatore Oliverio che si è incaponito a ritentare l’ardita scalata della riconferma anche senza il placet del Partito Democratico. Per come si sono messe le cose è più probabile che vada da solo, sotto le spoglie di un maquillage di civismo, piuttosto che sotto le effigi del partito guidato dal segretario Zingaretti e dal vice Orlando. L’altro Mario, Occhiuto, il sindaco di Cosenza, dopo il trailer andato in onda a Lamezia Terme oltre un mese fa, rilancia con un altro appuntamento elettorale, questa volta a Catanzaro, dimostrando una certa tendenza baricentrica, anche perché la performance cosentina di Forza Italia alle Europee non è stato certo esaltante. L’incontro è fissato per giovedì alla Provincia di Catanzaro, regno del competitor interno Sergio Abramo, per ora “allineato” al collega bruzio. Formalmente l’adunata se serve per coagulare i comitati (sempre cosiddetti civici), ma sarà interessante per capire con quanta spinta il partito azzurro è al fianco del candidato a cui è legato il destino politico della coordinatrice regionale Jole Santelli. Alla tavolata manca due esigenti commensali come Fratelli d’Italia e Lega.
LA VARIABILE GIUDIZIARIA Come si è capito nelle scorse settimane, in un revival degli anni berlusconiani, la partita dei due Mario non si gioca solo sui voti ma ha un’appendice esogena. Sebbene la sensibilità alle inchieste, in Italia in generale, sia notevolmente discesa nell’ultimo periodo, la magistratura giocoforza pare proprio possa giocare un “ruolo” nelle prossime Regionali. Su Oliverio pendono, su tutte, le inchieste Lande desolate e Passepartout; quest’ultima peraltro è l’anello di congiunzione giudiziaria con Occhiuto, che a sua volta deve fare i conti con l’accusa di bancarotta fraudolenta mossa dalla Procura di Cosenza e di associazione a delinquere con l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, questa volta in un’indagine romana. Incertezza, schieramenti a geometrie variabili, voltagabbana e spettri giudiziari: gli ingredienti per la campagna elettorale ci sono, devono però scendere in campo ancora tutti i soggetti protagonisti.
g.r.
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