Sono 152 gli emendamenti al Decreto Calabria presentati nelle scorse ore in commissione Igiene e Sanità del Senato. Con essi sono stati depositati anche 15 ordini del giorno. Nessuna proposta di modifica è arrivata dalla maggioranza giallo-verde. È il chiaro segnale dell’intenzione di mettere sotto chiave il testo (leggi qui l’ultima versione uscita dalla Camera), evitando così particolari dilazioni temporali per la conversione definitiva in legge. Almeno fino alla discussione in Assemblea a Palazzo Madama, soprattutto il Movimento Cinque Stelle è intenzionato ad evitare di prestare il fianco alle opposizioni, con possibili imboscate politiche, come accaduto a Montecitorio.
Nella seduta di questa mattina, la commissione presieduta dal pentastellato Pierpaolo Sileri ha cominciato l’illustrazione del primo pacchetto di emendamenti per poi interrompersi (per una sessione di Assemblea) e decidere riprendere i lavori domani in mattinata.
Nel corso della discussione in commissione ai temi classici che finora hanno accompagnato si sono aggiunti quelli più caldi emersi negli ultimi giorni in Calabria. Su tutti, la grave situazione dell’Asp di Reggio Calabria per cui la triade commissariale straordinaria di nomina prefettizia ha richiesto l’attivazione della gestione straordinaria con annessa dichiarazione di dissesto finanziario (400 milioni di pignoramenti e 250 milioni di contenzioso) e la vicinissima chiusura di ben sei scuole di specializzazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
g.r.
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