di VINCENZO SPEZIALI
Il tavolo da ping-pong è servito. La polemica fra esponenti politici viaggia, come una stancante ma innocua pallina, da un campo all’altro. Si sono sfidati adoperando uno stilismo dialettico sicuramente diversificato. Vi propiniamo la lettura della replica inviataci da Vincenzo Speziali ai Consiglieri di Alleanza per Catanzaro e Prima l’Italia.
“Ho letto l'aulica, preziosamente etica, nonché dettagliatamente esposta, nota dei Consiglieri di Alleanza per Catanzaro e Prima l'Italia.
Difatti, tali Gruppi Consiliari di riferimento al Partito della Lega -che però si è presentato, per di più sdoppiandosi (ciò la direbbe lunga, tanta e variabile, per l'aspetto identitario e senso di appartenenza ad un Partito politico in modo convinto)- dovrebbero ricordarsi gli strali e gli anatemi di un loro esponente nazionale, ovvero il Sen. Roberto Calderoli (di cui vi è traccia durante la visita di quest' ultimo in Calabria), il quale manifestava tutto il suo disappunto per la scelta compiuta dai suoi (perciò dagli estensori della nota odierna), in merito al 'loro' candidato Sindaco, Valerio Donato, per l'appunto.
Ora, a costoro, ai quali si deve dare atto della formula grammaticale inappuntabile e dello scritto in un italiano pregevole -di cui non sono meravigliato, poiché è risaputa la loro profonda, autentica, reale, consistente, magniloquente e credibile, scolarizzazione - e soprattutto, sempre costoro conosciuti per etica e scelte azzeccate (ma il loro candidato a Sindaco, non dicevano che avrebbe vinto comunque e che bisognava solo scegliere se era meglio al primo o al secondo turno...), dicevo a costoro vorrei chiedere un paio di questioni, che di seguito esplico ed esplicito.
La prima è che chi ha minacciato dimissioni -in luogo al risultato del voto, diverso dal proprio desiderio ed auspicio, è stato proprio un esponente di quella 'galeonica alleanza', per di più nel mentre ricopriva il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale in carica.
La cosa è di per sé gravissima. Di conseguenza, che colpa hanno gli altri, dal Sindaco Fiorita, fino al sottoscritto, se la gaffe commessa da Polimeni, è persino 'coperta' dall'uscita odierna di questi monumentali frontisti della cultura?
Io ho solamente fatto presente un'incongruenza, in virtù della mia personale sensibilità politica e istituzionale molto forte, anche per aver svolto il ruolo di Consigliere Comunale e Capogruppo Consiliare a Catanzaro, oltre ad essere stato esponente della DC (e del suo giovanile nazionale), nonché -tra le tante parentele- nipote diretto di un pluriparlamentare, (non solo costituente) e in virtù di matrimonio, nipote di due Presidenti della Repubblica del Libano (di cui uno anche Presidente in carica dell'Internazionale Democristiana) e sempre iure uxoris (terminologia latina, significante, per diritto di sua moglie)dicevo in virtù matrimoniale, anche nipote di un Cardinal Patriarca, ragione per cui ho avvertito un lecito sussulto.
Sono costernato, quindi che i miei successi e i miei natali o i miei familiari o le messe di voto che prenderei tra i liberi cittadini (cominciando da Giovino fino a Bovalino), procurino a neofiti politici tremori a vene e polsi (patti chiari, non il Santuario), ma sono certo che i dilettanti in politica, si consoleranno con questa loro cultura grammaticale e concettuale, di cui ci hanno deliziato nella nota di specie.
La seconda questione è di pura meraviglia -vista l'enciclopedica argomentazione- ovvero che a confondere le acque in asserzioni che il Sindaco non dovrebbe tenere conto, sarebbe stato un soggetto di terza fila catanzarese e per di più della Prima Repubblica.
Ciò, infatti, mi fa trasecolare, poiché detto da chi è comprimario periferico in questa, il paragone con persino l'ultimo di quell'epoca, lo perderebbe ignominiosamente, benché potrebbe gareggiare a fronte di partecipazione per la conoscenza della 'consecutio temporum'.
Tra l'altro e la cosa mi lascia perplesso in quanto i Consiglieri estensori del verbo quotidiano sono così chic e signorili, quindi dare dell'esponente della prima repubblica e catanzarese a chi non lo è e non ci tiene affatto ad esserlo -avendo sempre rimarcato la sua orgogliosa e differente identità territoriale e politica- dicevo dare del 'primorepubbllicista' e catanzarese ad uno come Calderoli, lo trovo improrio o se non altro déplacé (che tradotto dal francese, come i Consiglieri Comunali di Alleanza per Catanzaro e Prima l'Italia, certamente sanno, vorrebbe dire fuori luogo). Vincenzo Speziali
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