Accesso agli atti e ordine del giorno in Consiglio. La decisione sulla decadenza di Tommaso Brutto era già di suo una pratica scottante, ma diventa esplosiva nel pieno dell'ondata mediatica dell'inchiesta sulle commissioni e con la politica catanzarese costretta a viaggiare con le marce basse. Il Codacons ha richiesto di poter visionare tutti i documenti sul caso. La pratica sbarcherà nella seduta di Consiglio che già si annuncia "uno spettacolo senza precedenti", dopo mesi di inattività e con le surroghe dei consiglieri dimissionari da celebrare. La conferenza dei capigruppo presto ufficializzerà la data della riunione, che dovrebbe tenersi fra una decina di giorni.
La procedura della decadenza è stata attivata una volta accertate sette assenze "non giustificate" (ne bastavano tre) alle sessioni del Consiglio comunale da parte del consigliere eletto con l'Udc nel 2017 e nella sostanza nel perimetro della maggioranza di centrodestra. Ai sensi del regolamento comunale (l'articolo 40 disciplina la materia), Brutto ha potuto presentare le giustifiche. In parallelo sarebbe pure arrivato un parere legale "qualificato" che metterebbe in guardia il Comune dall'andare avanti con la decadenza.
Da ambienti della maggioranza di centrodestra fanno notare come sia stato poco convincente uno step della procedura, in particolare la verifica amministrativa della carenza del "giustificato motivo", dopo i riscontri forniti dal consigliere, da parte dell'Ufficio di Presidenza. Fatto che deve precedere la discussione nella conferenza dei capigruppo. In ogni caso adesso la patata bollente è passata alla politica. A questo punto i consiglieri si ritrovano a dover decidere se mandare a casa o meno un loro "collega". Il voto è segreto. Le vie della politica sono infinite e proprio in virtù dei passaggi amministrativi non lineari, in Consiglio potrebbero esserci anche delle sorprese. La maggioranza potrebbe anche decidere di non votare la pratica oppure, altra alternativa, chiederne il ritiro per ulteriori approfondimenti. (g.r.)
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