La Dda di Catanzaro ha proposto appello contro la sentenza con cui il Tribunale il 18 febbraio scorso, a conclusione del processo svoltosi con rito abbreviato, ha assolto Domenico Tallini, ex presidente del Consiglio regionale della Calabria nonché ex esponente di Forza Italia, oggi dirigente di "Noi con l'Italia", dall'imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso.
I reati erano contestati a Tallini nell'ambito dell'inchiesta denominata "Farmabusiness", incentrata su presunti illeciti nella vendita all'ingrosso di farmaci organizzata da presunti affiliati alla cosca Grande Aracri della 'ndrangheta che avrebbero investito a tale proposito i proventi delle attività illecite del gruppo criminale con l'aiuto di imprenditori, esponenti politici e funzionari pubblici collusi. La Procura voleva 7 anni e 8 mesi di reclusione, la gup Barbara Saccà ha assolto perché il fatto non sussiste. Tallini è difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Carlo Petitto.
Per i magistrati della Dda che hanno sottoscritto l'appello, il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e i sostituti Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, "l'assessore Tallini, ancorché limitarsi ad indicare funzionari regionali da contattare e quant'altro, risulta, dalla vicenda in esame, plasticamente inserito nell'affare, tanto da andare a esaminare i capannoni necessari per la nascita del consorzio farmaceutico".
I pm evidenziano che è stato soltanto Domenico Scozzafava, condannato a 16 anni in abbreviato, a fare il nome dell'"assessore" nel corso di un summit nella tavernetta della cosca Grande Aracri, ma anche gli stessi componenti del clan come Leonardo Villirillo, che «aveva assicurato la disponibilità dell'esponente politico per l'autorizzazione» e per «altre problematiche», mentre Salvatore Grande Aracri «ha confidato agli altri membri della famiglia che Tallini aveva già 'consorziato', anche in assenza di autorizzazione, già quattro farmacie».
LA REAZIONE DI DOMENICO TALLINI: "Sono pronto a dimostrare la mia totale estraneità alle accuse ipotizzate dalla Procura anche davanti alla Corte d’Appello, così come già avvenuto davanti al Tribunale del Riesame, alla Cassazione e al GUP. Il ricorso in appello della Procura non mi sorprende, anzi era ampiamente previsto e non intacca la mia serenità e la mia fiducia nella magistratura. Tre fasi di giudizio terzi – il Riesame, la Cassazione e il GUP – hanno stabilito l’assoluta insussistenza di prove e di indizi a mio carico, certificando la mia completa estraneità a fatti criminali o illegali. In particolare, con la sentenza di primo grado sono stato totalmente assolto, con formula ampia, dalle accuse formulate dalla Procura. Affronterò a testa alta anche il processo d’appello, con la forza di chi ha servito le istituzioni sempre con umilta’ e correttezza e nella sua lunga storia politica e amministrativa ha sempre contrastato con fermezza i fenomeni criminali che rappresentano un grave ostacolo alla crescita e allo sviluppo della nostra terra. Ho sempre onorato le istituzioni dove il consenso popolare mi ha voluto e non ho mai tradito la fiducia che tantissimi calabresi hanno nutrito verso di me", ha scritto Domenico Tallini.
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