La riflessione. Anna Falcone: "Non basta rifiutarsi di partecipare ai programmi di soli uomini, dobbiamo chiedere trasparenza e parità"

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Anna Falcone
  17 maggio 2021 18:31

di ANNA FALCONE

"I giornali di ieri mi indicavano quale possibile candidata per l'area civica e di Sinistra alle prossime Primarie della Città Metropolitana di Roma. Ringrazio quanti mi hanno contattato per sondare una mia disponibilità, ma vado avanti. 

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Ferma la mia diffidenza per lo strumento delle primarie, così organizzato, credo che, fino a quando la selezione delle candidature, soprattutto femminili, verrà operata senza la garanzia di una piena partecipazione di cittadine/i e iscritte/i ai partiti interessati, e con il rischio di piegarsi a logiche di conservazione del potere al maschile e cooptazione dei più "fedeli", anche la scelta di “candidare donne” si espone a operazioni di mera facciata. Al contrario, l’ingresso delle donne in politica ha senso e credibilità solo se rompe questi schemi e si oppone alle dinamiche di conservazione del potere “verticale”, per aprire una nuova stagione di reale avanzamento democratico. È la democrazia circolare, inclusiva e partecipata che premia il talento e lo spirito di servizio, l’unica via per riportare i cittadini alla politica bella e sana. Sia la Sinistra che il Centrosinistra, in Italia, sono ancora reticenti ad aprire e aprirsi e questa nuova stagione democratica e garantire alle donne parità di accesso ai ruoli che meriterebbero per capacità, credibilità e consenso, spesso in misura ben superiore alle “quote di genere” o al “politically correct”.

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Non c'è più tempo e non basta rifiutare di partecipare agli eventi o ai programmi televisivi di soli uomini: bisogna chiedere e pretendere che la partecipazione delle donne in politica e nella selezione delle candidature proceda dalla porta principale, in modo che possano affermarsi ed essere elette, non per cooptazione o giochi di potere al maschile, le candidate più autonome, portatrici di idee e di reale innovazione in metodi e sostanza democratica.

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È una battaglia della Sinistra. Di più: è una condizione di credibilità e di coerenza per tutto il campo progressista e di Sinistra, un criterio da applicare a tutti: donne e uomini, se veramente si vogliono vivificare i partiti politici e riportarli al ruolo costituzionale che gli attribuisce l’art. 48 Cost.

Anche per questo sono e resto impegnata nella costruzione di un nuovo dialogo fra le forze progressiste: uno spazio democratico vivo, realmente aperto, partecipato e con il primario obiettivo di costruire per tutti un futuro più giusto e più uguale. "Primavera della Calabria" è il primo frutto di questo percorso che parte dal locale per proporre un modello nazionale: democratico, innovativo, eco-socialista, che è vincente in tutti i Paesi democratici più avanzati – spesso, non a caso, a guida femminile – e che rappresenta l’orizzonte naturale del nostro vasto campo politico. Abbiamo appena iniziato".

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