La riflessione di Felice Caristo: "Il Covid e il mercato del lavoro. Il vero problema è la disoccupazione"

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Felice Caristo
  08 luglio 2020 12:01

di FELICE CARISTO

"Secondo ormai più rilevamenti Istat, Bankitalia, Commissione Europea, a maggio è proseguita la diminuzione dell'occupazione ed è tornato a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un mancato calo della inattività. Nel complesso il tasso di occupazione è sceso al 57,6%.

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La diminuzione dell'occupazione rispetto ad aprile ha coinvolto soprattutto le donne, i dipendenti e gli Under 50. Il tasso di disoccupazione è quindi risalito al 7,8% dal 6,6% di aprile, oltre il 7,7%.

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E tra i giovani è schizzato al 23,5%. Nel periodo del lockdown, il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400mila. a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900mila unità. C'è negli ultimi dati un'evoluzione diversa rispetto a marzo e aprile la diminuizione dell'occupazione è più contenuta.

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E il numero di disoccupati sale sensibilmente a seguito del contenimento delle restrizioni previste dal Dpcm del 26 Aprile e si osserva un recupero consistente di ore lavorate.

Segnali positivi sul fronte dei cosiddetti inattivi, chi non ha e non cerca un lavoro.

Le rivelazioni a maggio segnalano una diminuzione dell'1,6%. pari a - 229mila unità, - 1,7% tra le donne  (- 158mila unità) è -1,3% tra gli uomini (- 71 mila unità).

Di pari passo l'aumento delle persone in cerca di lavoro (+18,9% pari a +307mila unità) rispetto agli uomini (+8,8% pari a +80mila unità) e coinvolge tutte le classi di età.

La situazione è molto preoccupante per i dipendenti con contratto a termine, segmento in larga parte responsabile della riduzione mensile di circa 84mila occupati.

Dinamiche, peraltro, compresse dal blocco dei licenziamenti e dal massiccio ricorso alla Cassa Integrazione e ai Fondi di Solidarietà.

Senza un'accelerazione della ripresa diventa più concreto il rischio che in autunno il numero di occupati scenda, considerevolmente, anche, se un segnale confortante c'è, è il pure modesto aumento degli indipendenti (6mila unità su Aprile) letto come una voglia di fare Impresa e scommettere sul futuro.

Ci sono però  pochi dati positivi come il calo dell'inattività, e molti destano grandi preoccupazioni come quelli sull'occupazione, soprattutto giovanile e femminile,  e sui precari.

La ritrovata disponibiltà, a cercare lavoro va sostenuta, fin da subito con Investimenti pubblici e privati che mirino a creare occupazione. Alcune misure sono necessarie, la proroga degli Ammortizzatori Sociali, il blocco dei Licenziamenti, la Semplificazione delle Procedure".

                                       

 

 

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