La riflessione di Gianpiero Taverniti: "Sblocchiamo l'emergenza Covid"

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images La riflessione di Gianpiero Taverniti: "Sblocchiamo l'emergenza Covid"
Gianpiero Taverniti
  30 ottobre 2020 14:08

di GIANPIERO TAVERNITI 

Non bisognava essere esperti biologi o illustri virologi, per prevedere la seconda ondata del Covid, l’Italia è paragonabile alla tavola da surf che aspetta l’onda per viaggiare, noi abbiamo aspettato la seconda ondata, però al contrario del surfista siamo rimasti fermi, non dirigendo la tavola sull’onda della sicurezza sanitaria e sociale. Situazione delicata, realisticamente parlando, senza allarmare, in una situazione che è stata sottovalutata da chi di dovere, impreparati nell’incrementare i posti di Terapia intensiva negli ospedali, impreparati nelle soluzioni di trasporto in sicurezza degli studenti, dove si è solo fatta una propagandistica tempesta mediatica su degli inutili banchi con rotelle, quando poi sono state chiuse le scuole per la minaccia del virus. Siamo rimasti indietro nell’assistenza economica verso i piccoli e medi imprenditori che precedentemente al Covid lavoravano, producevano ed oggi si trovano a percorrere una strada dissestata con tanti ostacoli e difficoltà davanti. 

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In Europa, giusto in quel “contenitore istituzionale” astratto di natura economica, si sta delineando un altro lockdown che dovrebbe contenere l’avanzata spedita del Covid 19 che ha raggiunto punti nella curva epidemiologica vertiginosi, fermo restando che si aspettano con urgenza le misure del Recovery Found, risorse necessarie a debito che pagheranno i nostri figli, si perché la cara “mamma chioccia” di nome Europa, sia ben chiaro non ci regalerà nulla , questo crediamo sia ormai palese. Come cittadini possiamo e dobbiamo fare tanto, nella nostra quotidianità, cominciando a rispettare le regole in maniera maniacale, indossando sempre il dispositivo di protezione, mantenendo le distanze, mantenendo un igiene alle mani più forte possibile e cosa importantissima, evitare contatti con le persone più deboli delle nostre comunità, nel caso specifico con i nostri anziani.

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Solo tutelando la nostra persona in maniera seria, potremo essere certi di navigare in sicurezza verso l’arrivo del porto sicuro, della diffusione del “salvagente vaccino.” Non è una questione voler essere maestrini agli altri, ma è una questione di essere consapevoli e maturi, di armarci di responsabilità e forte educazione civica, ingredienti atti a difenderci e a tutelarci da questo virulento male contagioso che ha fatto cadere il globo e la nostra penisola in una sorta di Medioevo 2.0 che accoppiato alle bestialità ideologiche, religiose e incivili degli ultimi giorni accaduti a Nizza, ci sconfortano, ci sfiduciano e ci fanno male in questo decadentismo globale che aspetta solo il suo naturale rinascimento socio-economico e morale. Tocca a noi tutti, siamo chiamati in causa per difenderci e per programmare il miglior futuro, auspicando che nella nuova generazione ci siano i migliori “artisti” del più sicuro e produttivo rinascimento italiano.

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