La riflessione di Marino (Vitambiente): "La pandemia e l’enciclica di Papa Francesco"

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L'avvocato Pietro Marino, presidente nazionale di Vitambiente
  07 ottobre 2020 18:49

di PIETRO MARINO*

VITAMBIENTE è stata l’associazione che piu di tutte ha operato nel territorio per far si che non si abbassasse la guardia sui rischi connessi alla diffusione della pandemia.

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Ieri il governo doveva varare un nuovo DPCM è certo che l’emergenza nazionale sarà prorogata, sara obbligatoria la mascherina all’aperto.

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Si assiste in queste ultime settimane ad una tendenza al rialzo dei contagi, oggi abbiamo in Italia 58.900 positivi al virus a fronte dei 12.600 del 6 agosto, per questo occorre improntare ogni azione alla massima prudenza.

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Sicuramente, il nuovo DPCM sarà fondato sulle regole fondamentali su cui concorda tutta la comunità scientifica: utilizzo delle mascherine, distanziamento di almeno un metro tra le persone e divieto di assembramento, lavaggio delle mani. Siamo Convinti: “Il Servizio Sanitario Nazionale è l’arma più forte che abbiamo nella lotta al Covid – e vi dobbiamo investire con tutte le forze che abbiamo, ma non solo vi è anche la coscienza e la condotta delle singole comunità locali.

Ne siamo convinti noi di Vitambiente, abbiamo fatto squadra e lo faremo, per noi la squadra è l’angolo di visuale di un percorso disegnato sulla centralità della persona umana e sul l’aiuto fraterno.

Papa Francesco dice nell’enciclica sottoscritta ad Assisi il giorno della festa di san Francesco: “Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste”. “Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino – aggiunge -. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane”.

“Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme”. Per questo, aggiunge, ho detto che “la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come Fratelli”.

Noi di Vitambiente siamo convinti che Papa Francesco abbia ragione che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti, nella dimensione spirituale e morale della Fraternità! 

*Avvocato, presidente nazionale di Vitambiente

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