di FELICE CARISTO
Emergenza Screening: 1,4 milioni di screening oncologici saltati. Difficoltà a inserire in agenda migliaia d’interventi e visite cardiologiche non effettuate durante l’emergenza. Problemi per svolgere i triage. Si preannuncia lo spettro di nuove criticità. I malati fragili devono essere aiutati con misure urgenti. La Federazione di Esperti di Oncologia, Cardiologia ed Ematologia (Face) che hanno in cura 11 milioni di cittadini lancia l’allarme. Da quello al Colon Retto a quello della mammella.
Nel 2020 nel nostro Paese circa 377 mila persone avranno una diagnosi di Tumori e in molti casi devono essere operati. Ma, osserva la Fondazione insieme contro il Cancro, l’aumento dei casi di Covid rischia di saturare gli Ospedali e intasare le Terapie Intensive. Nei mesi dell’emergenza Pandemica molti pazienti oncologici hanno visto rinviati interventi e il 30% per paura del Contagio ha deciso di non andare in Ospedale a fare le terapie. A questo si aggiungono i danni da ritardate diagnosi.
L’Aiom ha valutato che sono stati eseguiti circa 1 milione e 400mila esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma ad oggi nessuna Regione è a pieno Regime nel ravvio degli screening, anche per ostacoli di carattere amministrativo, e molte non anno neanche iniziato a recuperare gli esami non effettuati.
Le malattie del cuore interessano 7,5 milioni di persone in Italia. Già durante la fasa emergenziale il rinvio degli interventi non urgenti di angioplastica coronarica ha portato ad un aumento della morte e della disabilità.
Durante la fase 1 si è verificata una riduzione di visite cardiologiche, c’è ancora difficoltà a recuperare visite non rinviate nei mesi passati, e a questo si aggiunge un problema oggettivo nell’effettuare un Triage adeguato.
La Concentrazione di attenzione per combattere la Pandemia necessità di un Organizzazione Sanitaria parallela per non abbandonare i soggetti più fragili che devono sottoporsi a cure particolari ed invasive.
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