di MARIA GRAZIA LEO
“In questi momenti, quando il Paese è sia pure indirettamente coinvolto in una guerra, le decisioni che si devono prendere sono molto complesse, sono decisioni molto profonde, che hanno risvolti anche morali. Per cui avere il sostegno del Parlamento nel prenderle è molto importante per me.”
Non ci sono parole migliori da riportare nel nostro inizio di riflessione se non che quelle originali, rese dal Presidente del Consiglio- Mario Draghi- martedì 21 giugno e mercoledì 22 al Senato e alla Camera dei Deputati- nella replica del suo intervento in occasione delle comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 giugno.
A dimostrazione di quanto sia importante e sentito in Draghi l’indirizzo, il vincolo legislativo e il supporto dei rappresentati del popolo non solo politicamente e costituzionalmente parlando ma umanamente, personalmente…lo si evince in tutto il suo intervento. La chiarezza e la semplicità delle sue esposizioni hanno fatto da cornice a cominciare dall’elencare i dati aggiornati dei civili morti 4569 e dei feriti 5691 nella guerra russa-ucraina a partire da quel 24 febbraio 2022, data in cui è cambiato tutto, sono saltati tutti gli equilibri e le certezze dell’Europa, del Mondo sul piano dell’alimentazione, dell’energia, degli stili di vita, dell’essere democrazie e di come ci si dovrà confrontare nel futuro. Ora i termini che prevalgono nelle discussioni di tutti noi sono: crisi, paura, instabilità, insicurezza. Sembra tutto fermo, tutto sospeso…ma alcuni punti chiave è lo stesso Draghi a fornirceli. Difronte ad un aggressore che persiste a colpire una nazione libera e sovrana -l’Ucraina- le atrocità commesse ai danni dei civili da parte dell’esercito russo e le conseguenti responsabilità saranno accertate e i crimini di guerra saranno puniti.
La linea dell’Italia sarà quella di muoversi in sintonia con l’Unione europea e gli alleati del G7 su tre fronti: a) sostegno all’Ucraina; b) imposizioni di sanzioni alla Russia. Sanzioni ha affermato il premier che hanno e stanno funzionando nel tempo e che serviranno fino a quando Mosca non cesserà l’ostilità bellica e non si siederà al tavolo dei negoziati. C) Fornitura di armi al Paese invaso perché ha diritto di difendersi. Il tutto -però- senza rinunciare ai canali di dialogo, della diplomazia che restano aperti ma ribadendo che la pace deve rispettare i diritti e la volontà degli aggrediti. “Solo una pace concordata e non subita può davvero essere duratura”. Per Draghi la ricostruzione dell’Ucraina richiede uno sforzo ed una sensibilità politica collettiva e non può far capo solo ai singoli Stati. “Oggi spetta a tutti noi aiutarla a rinascere e l’Italia vuole l’Ucraina nella Ue e che abbia lo status di candidato”.
L’altro lato della medaglia, che il conflitto voluto da Putin ha messo in risalto o per meglio dire ha fatto “scoppiare” è la crisi umanitaria da probabili dimensioni catastrofiche dovute alla mancanza di cibo e delle materie prime. Di questo il Presidente del Consiglio ne è consapevole se e quando dice che nei paesi più poveri le forniture del grano sono a rischio, per cui occorre sbloccarne le scorte che sono ferme nei porti ucraini- con il rischio deterioramento- e fare spazio al nuovo raccolto. È necessario -ha chiosato Draghi- sminare i porti e garantire l’uscita delle navi e l’Italia non vede altra alternativa che richiedere una risoluzione dell’Onu che si faccia garante dei tempi di questa operazione e della sua esecuzione”. Per quanto riguarda il piano energetico, la riduzione del gas russo in tutta Europa comporta sicuramente che si abbassino i prezzi -imponendo un tetto- dello stesso, in modo tale da ridurre i guadagni diretti a Mosca. <>
Un altro tema che verrà discusso nel Consiglio europeo, oltre quelli già su esposti è l’allargamento dell’Unione ai Balcani occidentali con l’adesione dell’Albania e della Macedonia, sulla quale il governo italiano è favorevole.
Draghi ha ricordato come negli ultimi decenni l’allargamento dell’Unione Europea è stato molto importante su vari aspetti: " ha dato pace e stabilità ai paesi segnati dalla guerra, ha trasformato la Ue nel più grande mercato unico del mondo, ha esteso diritti e tutele sul lavoro assenti ancora oggi in altre parti del mondo, ha fornito un potente incentivo allo sviluppo della vita democratica, al rispetto della dignità umana e dello stato dii diritto".
Valori e principi imprescindibili che costituiscono l’ossatura del progetto europeo, sul quale però - sulla scia dell’allargamento- Mario Draghi auspica anche una riflessione profonda sulle regole che disciplinano il suo funzionamento in politica estera, di sicurezza, in politica economica, in politica sociale.
“È opportuno convocare al più presto una conferenza intergovernativa per discutere di come affrontare questa sfida”. Ed il parlamento non si è fatto attendere, approvando con un’ampia e larga maggioranza le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, continuando sulla strada del primo Decreto legge in merito (il n.14 del 25 febbraio del 2022), convertito poi in legge dalla Camera e dal Senato.
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