La riflessione. Mena Matragrano Greco: "Nord, cos'altro!?"

di MENA MATRAGRANO GRECO

Nel nostro Meridione c’è stupore, allarme oltre che mortificazione per la piega presa col dissidio Nord/Sud scoppiato in pieno sfacelo COVID19. Il tutto scatenato attraverso i giornalisti del Nord, portavoce delle Lobbies  lì imperanti che, a fronte di tanti morti e palese disfatta della Sanità di quella parte d’Italia, anziché tacere e dolersene o al massimo scagliarsi avverso gli autori riconoscibilissimi di cotanto sfracello, hanno indirizzato i loro “cannoni mediatici” verso SUD. 

Ha quasi fatto male al Sud prendere atto, scoprire in questo frangente, che le accuse pregresse rivoltegli erano costruite e prive di costrutto e verità, partendo proprio da questa reazione inconsulta, inaspettata, immeritata. È stata una rivelazione, una scoperta di massa.  Ecco dunque alzarsi le nebbie... e sebbene in marcato ritardo, iniziare a comprendere. 

Quando per decenni tu Meridionale ti senti disprezzare, considerare un imbelle, uno sfigato, territorialmente appartenente ad un territorio brullo, polveroso, incolto oltre che “sottoculturato per elezione”, tu Meridionale te ne convinci. D’altra parte qui nulla è apparentemente attecchito... e ci sono volute milioni di valige di cartone per andare via. Ultimamente, però qualcuno aveva sussurrato che tutto quello svilimento era artefatto, costruito, non vero e tutto preordinato, anche il mancato attecchimento di alcunché. E che la Storia dall’Unita’ era stata rimaneggiata, dopo il saccheggio. 
Ora si palesa, improvvisamente, questa guerra mediatica dichiarata e senza ragione e il Meridione finalmente capisce cosa ribolla nel ventre profondo di un Nord che non ci ama. 

Non sono bastati i saccheggi del tempo, le barbarie esercitate sui resistenti, il deserto economico attuato, le infrastrutture mancanti. Non basta. Gli chiediamo: Nord, cos’altro?

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