La riflessione sul Giorno del ricordo delle vittime delle Foibe. Danilo Russo: "La politica di oggi deve condannare ogni forma di violenza"

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Danilo Russo
  10 febbraio 2020 15:14

“Come ogni anno ormai da 16 anni, lo Stato Italiano ricorda le vittime delle Foibe e dei massacri perpetrati dal regime comunista di Tito. Non il semplice revisionismo storico, ma il bisogno di resilienza umana ha portato il Parlamento a trattare un tema che prima era tabù storico, cancellato e contestato da una parte della storiografia di sinistra che vedeva nei fatti che portarono all’eccidio del “popolo Italiano”, che viveva nei territori dell’Istria e della Dalmazia, un effetto collaterale del dopoguerra, conseguenza di un conflitto che già vedeva nel genocidio degli ebrei un punto di non ritorno morale. Il dovere di un popolo è ricordare la propria storia, tenendo presente che spesso la verità storica è artefatta. Ognuno di noi, quindi, ha il dovere di studiare e comprendere “motu proprio” la verità. La Legge 30 marzo 2004, n. 92 che ha istituito il «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati, ha ricucito finalmente uno strappo nel cuore di noi italiani che in quegli anni siamo stati vittime della crudeltà comunista del regime di Tito. Fa male leggere sui giornali nazionali che i monumenti eretti in ricordo di queste tragedie, sono stati deturpati con scritte inneggianti all’odio politico. La politica, oggi più che mai, deve condannare ogni forma di violenza e costruire ponti di pace in ogni settore della società”.

Danilo Russo, assessore del Comune di Catanzaro

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