La Scelta di Liliana Segre

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  28 marzo 2022 17:36

Seguo l’Anpi con la simpatia di sempre, con sentimenti di eterna riconoscenza verso gli antifascisti e i partigiani che negli anni della dittatura e della guerra fecero la scelta anche a costo di sacrificare tutto”. È con queste prime righe che la Senatrice a vita Liliana Segre ha inviato il suo messaggio indirizzato all’Associazione nazionale partigiani (ANPI) in occasione del 17esimo Congresso nazionale, svoltosi nei giorni scorsi dal titolo “Va’ dove ti porta la Costituzione: unità, antifascismo, rinascita”. Un elogio alla nostra legge fondamentale dello Stato alla quale la Segre non si è voluta sottrarre…definendola un insieme di valori e di equilibri costituzionali che rendono “vitale, progredita e resistente la nostra democrazia” quali le libertà fondamentali, il rifiuto di ogni forma di discriminazione, lo stato di diritto e l’impegno costante per la pace. E viene proprio da una superstite dell’Olocausto- una testimone della Storia più tragica del “900”, che ha segnato l’orrore della persecuzione e dello sterminio degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali da parte del nazismo di Hitler e del fascismo di mussoliniana memoria- la lezione più autentica sul conflitto in corso russo/ucraino.

Difronte ad una guerra assurda e sanguinosa bisogna schierarsi e non essere equidistanti; il risvegliarsi con i ricordi del passato, attraverso l’ascolto del rumore delle bombe sulle case, la vista di famiglie in fuga proiettato sul presente e il guardare oggi i padri -che tornano per combattere- abbracciare e baciare i figli con la paura di non poterli rincontrare, sono state decisamente immagini molto forti emotivamente per lei, immagini che non avrebbe voluto rivedere. E la bussola per le nostre scelte, la Sen.Segre ci invita a coglierla proprio nella Costituzione italiana, proiettando in maniera universale i suoi precetti. “L’aggressione immotivata e ingiustificabile contro la sovranità dell’Ucraina rappresenta proprio l’esempio evidente del tipo di guerra che l’art.11 ci insegna a ripudiare come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”

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Da qui si intuisce bene come la resistenza del popolo ucraino possa trovare giustificazione e rappresentazione nel diritto fondamentale di difesa della propria Patria che -evidenzia la Segre- l’art.52 della nostra Carta fondamentale prescrive come “sacro dovere”. Illuminante è la spiegazione che ci offre -attraverso questa lettura costituzionale- dell’importanza di non essere equidistanti, di evitare sottigliezze filosofico/politiche sul Né e Né e di non essere indifferenti e questo aggiungiamo noi “Se non ora, quando”?

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Ma la sua enorme sensibilità umana, unita alla sua saggezza morale la portano ad affrontare con rispetto e con riconoscenza storica il ruolo che ha avuto il grande popolo russo, che non può e non deve essere guardato con inimicizia; un popolo che oggi subisce “le conseguenze nefaste delle scelte e della condotta disumana dei suoi governanti”. Una condotta che per la testimone della Shoah è un’offesa alla memoria dei 20 milioni di caduti dell’Unione Sovietica (dove allora agivano insieme russi e ucraini) nella guerra che terminò -nel 1945- vittoriosa contro il nazifascismo.

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L’impotenza mista all’angoscia che ci vedono assorbire notizie, catturare immagini dolorose sul campo di battaglia o di fuga, per la Sen. Liliana Segre non ci devono indurre a deporre le “armi” della speranza e a rinunciare alla ragione dell’azione diplomatica, chiedendo incessantemente il cessate il fuoco -come oggi ha ribadito il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con un appello chiarissimo e diretto “fermare la guerra ora, subito- continuando ad inviare aiuti rapidi alla popolazione civile, avviare trattative serie a oltranza, far intervenire l’Onu con un ruolo di interposizione. Perché il ristabilimento della Pace autentica basata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti dei popoli è l’unico obiettivo primario che il mondo può augurarsi e spendersi di conseguenza.

Di questo la Senatrice a vita ne è fortemente convinta e ha perciò invitato l’Anpi ad essere presidio e fattore propulsivo della nostra democrazia rivendicando sempre i valori della Resistenza, della Costituzione e della pace. Quando queste considerazioni ci vengono trasmesse da una personalità quale quella di Liliana Segre, non possiamo che inchinarci e farne tesoro tutti.

Maria Grazia Leo

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