La strage dei bambini nelle acque dello Jonio, Dragone: “Steccato di Cutro, il nostro Sand Creek”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La strage dei bambini nelle acque dello Jonio, Dragone: “Steccato di Cutro, il nostro Sand Creek”

  03 marzo 2023 08:29

di SERGIO DRAGONE

Ora i bambini dormono nel letto dello Jonio, a poche centinaia di metri dalla sabbiosa spiaggia di Steccato di Cutro. Come i bambini dei nativi pellerossa sterminati dai soldati blu durante le “guerre indiane” e cantati da Fabrizio De Andrè in una delle sue più celebri e dolenti ballate. Si, il mare di Steccato di Cutro è il nostro Sand Creek e la strage dei bambini morti nel naufragio è un’onta all’umanità che non sarà mai cancellata. Non sono bastati quasi due secoli alla progredita e civile America per dimenticare il massacro di donne e bambini compiuto il 29 novembre del 1864 dal colonnello John Chivington, “figlio di un temporale”. Ancora oggi, gli Stati Uniti continuano a chiedere perdono ai discendenti dei Cheyennes e degli Araphao.

Banner

Forse non basteranno due secoli alla civile Italia e alla civilissima Europa per dimenticare le immagini dei corpicini restituiti dal mare di Cutro o, ancora di più, dei poveri indumenti e giocattoli dei bambini che non saranno mai ritrovati e che dormiranno per sempre nel letto dello Jonio.

Banner

Non sappiamo – e forse non sapremo mai con certezza se il naufragio era davvero inevitabile. C’è una corsa allo scaricabarile che indigna. A Sand Creek c’era un responsabile riconoscibile, ma anche lì fu una responsabilità collettiva, frutto di una cultura che puntava a cancellare l’identità dei nativi pellerossa. A Steccato di Cutro emerge ancora di più una responsabilità collettiva che diventa addirittura insopportabile quando rappresentanti dello Stato formulano agghiaccianti teorie secondo cui i bambini sarebbero stati portati a morire dai propri genitori. Come se ci fosse differenza tra il morire in mare o il morire per fame, per tortura, per guerra. Non avevano scelta i “povericristi” che hanno tentato di raggiungere le coste della progredita Europa perassicurare ai loro figli un futuro sicuramente migliore e il bene più grande per un uomo: la libertà. Hanno scelto loro per conto dei figli e i figli si sono fidati di loro perché c’è una cosa che accomuna i bambini di tutto il Pianeta: l’amore smisurato dei propri genitori.

Banner

Sono sempre i bambini a pagare il prezzo più alto e sono sempre loro a diventare inconsapevolmente il simbolo dei disastri di cui è capace la “belva umana”. Roberto Benigni, non a caso, ha scelto il personaggio del piccolo Giosuè come vero protagonista del suo capolavoro contro la shoah. Si calcola che furono più di un milione e mezzo i bambini e gli adolescenti uccisi dai nazisti. E come dimenticare le continue drammatiche immagini che ci arrivano dall’Ucraina, con le bombe che non fanno distinzione di età con il loro carico di distruzione? E i bambini che nelle aree più povere del Pianeta muoiono ogni giorno per malnutrizione o sterminati da malattie che potrebbero essere debellate?

Anche a Steccato di Cutro il prezzo più alto lo hanno pagato i bambini. Che ora dormono nel letto dello Jonio. Come i bambini “indiani” che dormono, da quasi due secoli, nel letto del fiume Sand Creek.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner