"La tastiera del destino." Il musicista di Mesoraca Luigi Longo si racconta: "Quando si ritornerà alla normalità, questo 2020 porterà a tutti qualcosa di buono"

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images "La tastiera del destino." Il musicista di Mesoraca Luigi Longo si racconta: "Quando si ritornerà alla normalità, questo 2020 porterà a tutti qualcosa di buono"
Luigi Longo
  23 aprile 2020 20:15

di NICOLA LONDINO

Una passione travolgente, vocazione che inizia a formarsi già in tenera età. Luigi spegne le 7 candeline e inizia ad affacciarsi al mondo della musica. La tastiera che suo padre gli regala , (conservata ancora gelosamente ci rivela all'inizio dell' intervista), diventa il primo tassello di un percorso che lo porterà lontano. La musica diventerà il suo mondo, il suo totem, il suo mantra. Esempio straordinario di eclettismo e versatilità. Suona diversi strumenti, conosce e interpreta numerosi generi musicali,  scrive e compone come un cantautore d'altri tempi. Quel bambino di 7 anni che suona le prime note alla tastiera diventa un artista creativo, irriverente, originale. Qualità che poco tempo fa sono state premiate con un riconoscimento da parte del grande Mogol, e non è certo finita qui....

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Si ricorda la prima volta che si è avvicinato alla musica? Quale strumento è stato il suo primo amore?  

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"La prima volta che mi sono avvicinato alla musica sarà stato all'età di 7-8 anni. Grazie ai gruppi che avevano, prima mia sorella e poi mio fratello. Andavo quasi sempre a vedere le loro prove e inconsciamente cresceva in me quella passione per suonare uno strumento che si concretizzò intorno al 2000, quando mio padre mi comprò una tastiera, che tutt'ora custodisco, e da li cominciai da solo a cercare di capire come funzionasse quello strumento."

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Nel corso dell'adolescenza arrivano le prime registrazioni e i primi concerti con gli "Ipnosi," immagino sia stato quella la molla che l'ha spinto a continuare a vivere di musica.

"In realtà prima degli ipnosi ho avuto l'opportunità di essere uno dei fondatori della Banda Musicale Città di Mesoraca tra il 2001 e il 2003 e dopodiché, nel 2004 mi chiesero di entrare nel mio primo gruppo, gli Urania Nera con la mia mitica tastiera. Dopo qualche serata organizzata da alcune associazioni, nella fine del 2004 registrammo un demo di 5 tracce in uno studio di registrazione a Crotone e da li nacque in me qualcosa di diverso di vivere la musica. Infatti dopo l'esperienza con gli Urania Nera con dei miei amici abbiamo, sono passato alla batteria, sempre da autodidatta perché c'era la necessità di trovare un batterista e fondammo gli Ipnosi. Gli Ipnosi sono stati una bellissima esperienza musicale e non, abbiamo vissuto insieme musicalmente per 5 anni. Facendo veramente della musica il nostro pane quotidiano, esibendoci per quasi una 20ina di volte nella provincia di Crotone e Catanzaro e registrando anche due demo, grazie a quella passione per gli studi di registrazione che era nata in me dopo l'esperienza con gli Urania."

Oltre a suonare praticamente la maggior parte degli strumenti musicali, lei è anche un egregio compositore. Qualità premiata da Mogol in persona....

"La necessità di scoprire il mondo della musica a 360 gradi, mi ha portato a imparare e a suonare un po di tutto essendo anche un arrangiatore. Quindi entrare nell'ottica di ogni singolo musicista, perciò non smetto mai di imparare. Diciamo che dalla prima canzone che scrissi, a 12 anni, non ci furono tante soddisfazioni a livello compositivo, a parte qualche concorso sul territorio come il Premio della Critica nel 2013 al Cantasila per un mio brano intitolato Invisibile, fino al novembre scorso quando una mia amica, anche lei una bravissima autrice, mi informò su una rassegna che si teneva ad Avigliano Umbro e che riguardava la composizione di un testo. Cosi mandai un mio nuovo brano "Ti guardo negli occhi" dove fui ricontattato qualche settimana dopo dagli organizzatori in quanto il mio testo era stato scelto tra oltre 750 autori in tutta Italia da Mogol per essere inserito in un'antologia, che dovrebbe essere disponibile a breve dalla Aletti Editore. Cosi feci questa esperienza e andai la in Umbria nel  casale del più grande compositore italiano, dove ci fu la premiazione e la menzione speciale al merito."

Mi ha colpito molto una clip dove ci sono quattro Luigi che suonano insieme, credo sia la sua indole creativa a renderla veramente originale....

"Purtroppo o per fortuna? Non so. Ho cercato sempre di fare qualcosa di diverso , anche se la nostra realtà magari non offriva opportunità come in altre città. In realtà è da poco, 5-6 anni, che sono entrato nel mondo del videoediting e devo dirti che fare quel montaggio mi ha un po stressato, ma avendo tutto il tempo libero in questa quarantena, ho cercato di dare come il mio solito un messaggio a chi guarda i miei video, in questo caso di restare a casa perché qualcosa di buono esce sempre."

I prossimi progetti in cantiere?

"Avevo progettato alcune cose con la mia Associazione Musicale Culturale "Materia Sonora", riguardo sempre la promozione sul territorio, tra cui anche la promozione del mio ultimo disco, uscito a fine gennaio e che guarda caso si intitola "Cosa significa sentirsi a casa? “. Il disco è in concorso come miglior album assoluto e miglior album esordiente alla Targa Tenco 2020. Inoltre altri miei brani, Fumetto Giapponese e Atlantide, sono candidati ad altri concorsi. Il primo ad un Festival per la musica ad Assisi mentre per  il secondo, il 5 luglio 2020 verrà proiettato il videoclip al Tracce Cinematografiche Film Fest di Nettuno (Roma). Dio mi ha aiutato molto negli anni passati, nel 2019 in primis. Vedremo quando tutto ritornerà alla normalità, questo 2020 cominciato un po male, secondo me porterà a tutti qualcosa di buono".

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