"La via della luce" a Catanzaro. I Quartieri: "Un progetto sparito che oggi si rivelerebbe utile per i nuovi concetti di vivibilità"

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  28 ottobre 2020 11:45

"C’è una realtà che passata la crisi sanitaria del Covid, imporrà a tutti i cittadini di prenderne atto, come una modifica sostanziale di costumi consolidati e di concetti di vivibilità degli spazi nelle città. Il Covid ha certamente modificato i rapporti interpersonali stravolgendoli nei metodi e, limitando in modo significativo ogni attività sociale. In tutto questo nuovo progetto di vita, imposto dalla pandemia, c’è una costante, quella che chiede dei ritmi più lenti ed in particolare una richiesta di riappropriazione degli spazi della città, che possano essere polifunzionali ed utili al nuovo modo di socialità post-Covid". 

Per il coordinatore cittadino Associazione "I Quartieri" Antonio Nisticò,  "questa sarà la necessità che l’Amministrazione Comunale sarà chiamata ad intercettare, rigenerando dove possibile il tessuto urbano, ma soprattutto dando corpo ad idee – da tempo sepolte nei cassetti – che restano ancora attuali, anzi premonitrici al contesto attuale, riuscendo a restituire interesse a parti della città, recuperando il valore di socialità di strada".

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C’è un progetto, spiga Nisticò "vincitore di un concorso di idee promosso dal Comune di Catanzaro, che nel 2013 riconosceva l’idea dell’architetto Francesco Righini che prevede lungo corso Mazzini la creazione di un percorso coperto da piazza Grimaldi a piazza Santa Caterina, ma anche l’installazione di opere scultoree d’arte contemporanee oltre che la realizzazione di una piazza telematica. Righini parla di “Via della luce perché il progetto è improntato sull’idea di vivere gli spazi esterni alle singole abitazioni ed ai singoli esercizi commerciali come spazi interni alla città, valorizzandone i caratteri e gli elementi storici di maggior pregio. Il progetto si articola su un evoluto sistema di pannelli radianti trasparenti, che assicurerà, secondo l’architetto Righini, il riscaldamento dell’aria confinata dalla copertura, così come attraverso micro nebulizzatori sarà possibile rinfrescare l’ambiente nei periodi più caldi evitando così il temuto effetto serra.  Ma, questa che sembrava e sembra ancora oggi, una buona intuizione di rigenerazione urbana nel contesto del centro storico cittadino, il mai compiuto centro commerciale aperto, stranamente è sparito dagli impegni del Comune di Catanzaro, senza una motivazione e senza una controproposta. Insomma tutto archiviato?  Perché non c’è più traccia dell’idea progettuale? Non è possibile che dopo sette anni sia sparito un progetto che oggi, forse, si rivelerebbe utile per i nuovi concetti di vivibilità e di fruizione sociale degli spazi urbani, senza dimenticare i limiti mentali che proprio il Covid ormai ci ha imposto. Catanzaro non deve dimenticare e non deve disperdere energie ed idee, che meritano una risposta, ma soprattutto un rispetto che incrocia le aspirazioni dei catanzaresi stessi". 

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