L'Abramo Customer care chiede il concordato preventivo. I sindacati: "A rischio 3mila lavoratori"

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Insegna di Abramo customer care
  02 novembre 2020 20:30

L'azienda Abramo Customer care venerdì 31 ottobre ha presentato istanza di concordato preventivo al Tribunale di Roma. La stessa azienda ha fatto sapere che "la decisione è maturata con l'obiettivo di preservare, con lo strumento più idoneo, la continuità aziendale. I contenuti e le caratteristiche della procedura saranno definiti nell'arco delle prossime settimane e comunicate tempestivamente".  "Intendiamo rassicurarvi -conclude la nota- che obiettivo prioritario della Direzione sarà quello di garantire la regolarità delle retribuzioni nei mesi futuri"

La notizia è stata accolta con agitazione dalle sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. "Lo scenario in cui l'Azienda versa a distanza di un mese circa dalla presentazione del Piano Industriale avvenuto il 29 settembre sembra essere tutto stravolto. Abramo Customer Care riconduce tutte le responsabilità di questo rocambolesco cambiamento ad un dietro-front da parte delle banche e dalla finanza che hanno, a suo dire, abbandonato il progetto nelle ultime settimane". 

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"Questa notizia -proseguono- che porta con se fortissime preoccupazioni si aggiunge all'impossibilità palesata la settimana scorsa da parte di Abramo Customer Care di pagare le spettanze relative alle competenze di Settembre entro i tempi dovuti, effettuando il pagamento del 70% dello stipendio. L'avvio della istanza di concordato rappresenta il culmine di un insieme di incertezze sul futuro, che a partire da Gennaio scorso, hanno visto generare forti preoccupazioni tra i lavoratori. La situazione rischia di prendere una piega non prevedibile.

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"Per questi delicati ed importanti motivi le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, fortemente preoccupate per la continuità occupazionale di oltre 3 mila lavoratori tra Lazio, Calabria e Sicilia, onde evitare di ripercorrere film già visti nel settore, si attiveranno presso il Ministero del Lavoro per l'apertura di un tavolo di crisi che, attraverso il coinvolgimento delle committenze, traguardi un percorso che metta in sicurezza l'intero perimetro occupazionale. Lavoratrici e lavoratori - concludono- che hanno operato con serietà e professionalità per anni, dimostrando la loro abnegazione anche in piena pandemia, meritano non solo il giusto riconoscimento economico per il lavoro svolto, ma di ritrovare la giusta serenità e tranquillità lavorativa".  

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