Si è concluso in Corte d'appello (Presidente Alessandro Bravin e, a latere, consiglieri Maria Rosaria di Girolamo e Assunta Maiore) con assoluzioni e ridetermine di alcune pene il processo scaturito dall’operazione "Quinta Bolgia” che nel novembre del 2018 portò a 24 misure cautelari emesse dalla procura antimafia di Catanzaro. Al centro dell’inchiesta scattata nel 2018 l’Asp di Catanzaro e il servizio di gestione delle autoambulanze e del trasporto del materiale sanitario all'interno anche dell'ospedale di Lamezia Terme. Proprio questa operazione portò anche al commissariamento per mafia dell'Asp di Catanzaro.
La sentenza
Assolti: Diego Putrino ’82 e Diego Putrino ’67 che, invece, in primo grado erano stati condannati a 9 anni e 6 mesi; Pietro Putrino (11 anni in primo grado), Silvio Rocca (10 anni e 6 mesi in primo grado), Ugo Bernardo Rocca (9 anni e 2 mesi in primo grado), Vincenzo Torcasio (9 anni e 4 mesi in primo grado) dal reato ascritto al Capo 1 (associazione mafiosa) “perché il fatto non sussiste”.
Ha assolto, inoltre, Giuseppe Perri (8 mesi in primo grado), ex direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Diego Putrino ‘82, Diego Putrino’ 67 dal reato ascritto al capo 4 “perché il fatto non sussiste”. Esclusa, inoltre, la responsabilità della società Croce Rosa Putrino srl, La Pietà Putrino srl, Putrino Service srl, e Rocca Servizi s.a.s. in relazione al capo 1 “perché l’illecito amministrativo non sussiste”. La Corte ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Silvio Rocca perché estinto per morte dell’imputato. Ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche e rideterminato la pena inflitta in relazione al capo 2 a Diego Putrino ’82, Diego Putrino ‘67 e Ugo Bernardo Rocca in un anno e 6 mesi di reclusione.
Riduce la pena inflitta nei confronti di Franco Antonio di Spena (2 anni e 8 mesi in primo grado) a 2 anni, 5 mesi e giorni 10 di reclusione e nei confronti di Pietro Putrino in 2 anni e 8 mesi di reclusione. Concede a Diego Putrino cl. 82, Diego Putrino cl. 67 e Ugo Rocca Bernardo i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale. Revoca la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e della misura di sicurezza nei confronti di gli imputati nonché la pena accessoria della revoca delle indennità di disoccupazione, assegno sociale e pensioni nei confronti di Vincenzo Torcasio.
Nel collegio difensivo, gli avvocati Salvatore Staiano, Renzo Andricciola, Laratta, Massimiliano Carnovale, Michele Cerminara, Lucio Canzoniere, Nicola Aloisio, Antonio Larussa, Pasquale Cristiano, Francesco Gambardella, Giuseppe Senese,
La Corte di appello inoltre “ridetermina la pena pecuniaria inflitta alle società Croce Rosa Putrino s.r.l., La Pietà Putrino s.r.l., Putrino service s.r.l. c Rocca Servizi s.a.s. in relazione all’illecito amministrativo di cui al capo li) in € 51.600,00 pari a 200 quote per ciascuna di esse. Applica nei confronti di Croce Rosa Putrino s.r.l., La Pietà Putrino s.r.l., Putrino service s.r.l. e Rocca Servizi s.a.s. le sanzioni interdittive della sospensione delle licenze per l’esercizio delle attività di onoranze funebri e di autoambulanze e servizi di assistenza domiciliare per la durata di 6 mesi e del divieto di pubblicizzare beni o servizi per la durata di un anno e revoca le ulteriori sanzioni interdittive applicate. Revoca la confisca dei beni e delle società disposta con la sentenza impugnata.
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