Lamezia Terme, Cinquestelle: "Da anni denunciamo presenza siti inquinati e danni all'ambiente"

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La zona di Lamezia Terme dove è stata scoperta una cava di rifiuti tossici
  09 dicembre 2019 15:43

Ancora commenti preoccupati dopo l'operazione "Quarta copia" e le relative misure restrittive a danno di 20 persone accusati di smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale a Lamezia Terme.
Oggi si registra una nota del Movimento Cinquestelle.

"La terra dei fuochi anche a Lamezia e dintorni? Sembrerebbe proprio di sì - affermano i pentastellati - alla luce dei reati gravissimi svelati dall’indagine “Quarta copia” circa l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale organizzato e retto da personaggi che, pur di massimizzare i propri profitti, non si facevano alcuno scrupolo a sversare rifiuti di vario genere e pericolosità  all’interno di un’ex cava, in località San Sidero, e di buche appositamente scavate, riempite e ricoperte di terra, a ridosso della parte sud dell’ex discarica Bagni, la cosiddetta “discarica Liparota”.

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A proposito di quest’ultima, "era il 30 novembre 2015 quando i nostri attivisti Ferdinando Gaetano e Ugo Citino - proseguono i Cinquestelle - girarono un video, recuperato e ripubblicato in queste ore sulla pagina facebook Lamezia 5 Stelle, con il quale si denunciava la tanta spazzatura abbandonata in una traversa semi-nascosta della strada provinciale che porta all’abitato di Sant’Eufemia Vetere. C’era di tutto, persino prodotti cosmetici! Ebbene, abbiamo ora scoperto che ci trovavamo, inconsapevolmente, proprio a ridosso di quella battezzata dagli inquirenti come “discarica Liparota”.  Adesso in tanti sembrano essersi svegliati dal letargo, ma dov’erano quando, in questi anni, denunciavamo con decine di video e comunicati, in alcuni casi finendo per essere accusati di essere “manettari”, tutti questi misfatti ambientali?  Sull’ex discarica Bagni possiamo dire, senza timore di smentite, di essere stati purtroppo i soli ad esserci interessati della problematica in questi anni. Basti pensare all’esposto che presentammo presso la locale Procura della Repubblica nel luglio 2015 e alla successiva apposizione in loco, per ben due volte a distanza di circa un anno, di striscioni e tabelloni denuncianti il grave inquinamento dell’area. Grazie all’attività di denuncia e sensibilizzazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle lametino, si è riusciti ad ottenere il varo del progetto di cantierizzazione dell’intera area, propedeutico alla successiva bonifica. Fummo anche contattati da una troupe giornalistica italo-tedesca che decise d’inserire, con delle riprese fatte in nostra presenza, tale bomba ambientale all’interno del film documentario “Il veleno della mafia e la legge europea del silenzio”, prodotto da Arte France e Ard /Radio Bremen, girato quasi totalmente in Calabria e  poi  trasmesso dalla televisione pubblica tedesca oltre che proiettato, con traduzione in italiano, in diversi eventi pubblici tesi a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità dei reati ambientali. 
Nel ringraziare il cittadino, dalla cui denuncia sono potute partire le indagini, e tutte le forze dell’Ordine e gli inquirenti "che hanno svelato questo losco e criminale traffico illecito di rifiuti, non possiamo che augurarci un reale risveglio di tutta la popolazione, affinchè segnali ogni azione o movimento sospetto dietro il quale potrebbero nascondersi gravi attentati all’ambiente e, indirettamente, alla nostra salute". (a.c.)

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