Lamezia Terme, j'accuse di Italia Nostra contro la riapertura della vecchia discarica

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La sede dell'Amministrazione comunale di Lamezia Terme
  28 luglio 2019 08:45

LAMEZIA TERME - Da Italia Nostra, attraverso l'ex consigliere comunale Nicolino Panedigrano, arriva un duro affondo alla gestione commissariale del Comune di Lamezia Terme. "La terna commissariale che governa la città da circa due anni è - esordisce Panedigrano - per riparare al fatto che ci ha tenuti senza teatro e strutture pubbliche per gli spettacoli e anche senza stadi e impianti sportivi, a fine mandato ha deciso di farci un paio di regalini. Ha privato il Comune di Lamezia di uno degli unici tre dirigenti rimasti (il Comandante della Polizia Municipale), così che le uniche due ancora in attività dovranno imparare d’ora in avanti ad essere ognuna di loro una e trina (se basta). E soprattutto ha deciso di riaprire la seconda discarica cittadina, da tempo chiusa, per continuare a farci abbancare sopra ulteriori tonnellate di rifiuti indifferenziati (il cosiddetto tal quale)".
Italia Nostra stigmatizza soprattutto la questione rifiuti e la scelta di riaprire la vecchia discarica.
"L’addio col Comandante della Polizia municipale avverrà probabilmente senza rimpianti reciproci. Quello che come cittadini rimpiangeremo è, invece, la riapertura della discarica. Nell’attuale crisi di smaltimento dei rifiuti che interessa non solo Lamezia, ma tutta la Calabria, si tratta forse di un atto inevitabile. Il rimpianto sta però nel fatto che, non solo la terna commissariale, ma anche le amministrazioni che l’hanno preceduta non hanno spinto con la convinzione e l’impegno necessari verso il potenziamento della differenziata porta a porta, nonostante le premialità che la Regione da tempo destina verso questo ciclo virtuoso di raccolta dei rifiuti urbani.I guai che così ci dovremo sobbarcare come città sono non solo nuovi gas e nuovo percolato (quest’ultimo pericolosamente vicino ad una delle più importanti nostre riserve idriche, quella di località Stretto), ma anche il fatto che, stante la crisi generalizzata dello smaltimento regionale dei rifiuti, non appena riaperta, la nostra seconda discarica diverrà inevitabilmente il terminale di raccolta anche di tutti i comuni della nostra e, come è sempre successo in passato, di altre province calabresi".

a.c.

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