Lamezia Terme non come Catanzaro, vince il candidato del centrodestra e si evita l'anatra zoppa

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Mario Murone
  09 giugno 2025 21:49

Sembrava la ri-edizione di Catanzaro 2022. Invece, la vicina Lamezia Terme, tre anni dopo, è diversa. Ha vinto Mario Murone. Ha vinto il candidato del centrodestra che, come nel capoluogo di regione, era andato abbondantemente al di sotto il risultato delle liste della sua coalizione nel primo turno pur arrivando davanti gli avversari. La differenza sostanziale è che l'ha spuntata al ritorno.

Non era scontato perché Lo Moro era un'avversaria pugnace ed esperta. Eppure. è andata così. Sarà stata la dichiarazione pubblica di non voto del terzo incomodo del primo turno (Bevilacqua) solo di circostanza ma subito dopo - con cuore e convenienza - è stata specificamente indirizzata. Sarà stato che Lo Moro, a differenza di Fiorita di tre anni fa a Catanzaro, non poteva certo rappresentare il cambiamento. Sarà che Lamezia, nelle sue peculiarità, ha un dna di centrodestra (ma questo vale anche per Catanzaro). Per Lo Moro c'era il naturale traino del voto del referendum (decisamente più consono al centrosinistra). Ma, alla fine, l'ha spuntata l'avvocato di centrodestra. Una coalizione che si ritrova non solo col sindaco, ma anche con un'ampia maggioranza in Consiglio comunale. 

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Tutto questo nonostante alcuni inciampi. Non aver gestito al meglio la fuoriuscita di una figura ingombrante come il sindaco uscente Paolo Mascaro (chissà cosa dirà fra qualche ora). La mancata candidatura del vice-segretario regionale Emanuele Ionà. Fin qui Forza Italia. Lato Fratelli d'Italia si può rimproverare l'iniziale conduzione infruttuosa delle trattative. Alla fine, a Roma, Murone è stato incasellato in quota Lega, partito che ha gareggiato con due liste. Tutti peccati cancellati dall'affermazione dell'avvocato. Non il migliore dei mondi, ma quello vincente.  

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C'erano molti aspetti simili a Donato. Entrambi gli avvocati sono stati in predicato di rappresentare la coalizione di centrosinistra, salvo gareggiare con gli opposti. L'empatia non era certo una dote comune. Ma, alla fine, Murone ha vinto mentre Donato no. E, in politica, conta principalmente questo.  

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