Lamezia Terme, Reale (Pd): "I ricorsi per l'incandidabilità del sindaco Mascaro mantengono un clima di incertezza"

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images Lamezia Terme, Reale (Pd): "I ricorsi per l'incandidabilità del sindaco Mascaro mantengono un clima di incertezza"
Italo Reale
  27 novembre 2019 15:44

Ancora strascichi a Lamezia Terme per quanto riguarda la vicenda "incandidabilità" del sindaco eletto, Paolo Mascaro. A ritornare sull'argomento, ammonendo sulla possibile "paralisi" dell'Ente, è Italo Reale che esprime alcune considerazioni sul "sul voto che ha visto la vittoria del sindaco uscente".


La prima, evidenzia Reale è "che il risultato mantiene comunque una situazione di incertezza per il ricorso sull’incandidabilità presentata dalla Procura della Repubblica e dalla Procura Generale e, soprattutto, per le indagini che si stanno svolgendo per i possibili condizionamenti da parte della criminalità. Spero e mi auguro - prosegue Reale - che la situazione non precipiti, questa città ha già troppi problemi per sopportare un quarto scioglimento ma nel caso è indubbio che la responsabilità è dei 12.317 che hanno determinato la scelta del sindaco".

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La seconda considerazione, aggiugne Reale è che "un sindaco eletto con il voto di poco inferiore al 20% degli aventi diritti può sicuramente dichiarare la sua vittoria ma forse (sicuramente), come tutta la politica lametina, ha un problema di rappresentatività della città. Non ho compreso, poi, il senso dei due comunicati del Partito democratico (che rimane il mio partito malgrado il fastidio che provocavo, anche prima delle elezioni, nel gruppo che lo governa) che mi paiono veramente fuori contesto mentre il primo è anche difficilmente comprensibile. Mi pare infatti evidente che i Gruppi Dirigenti del Centro Sinistra, dividendosi, sono i responsabili della sconfitta gravissima che abbiamo subito. Gravissima perché abbiamo nuovamente messo in pericolo la vita della città favorendo (di fatto) un rivendicazionismo populista che certamente non ci aiuterà con le istituzioni dello Stato. Senza voler fare strani ragionamenti sui numeri non c’è dubbio che, insieme, il centrosinistra sarebbe arrivato al ballottaggio e se 5 Stelle avesse fatto la scelta dell’unità sarebbe arrivato molto vicino al risultato di Paolo Mascaro al primo turno. Aggiungo che, forse, l’esito sarebbe stato ancora più confortante perché i molti delusi che si sono astenuti (la lista del PD ha mantenuto la percentuale ma ha perso 900 voti rispetto al risultato del 2015) forse avrebbero apprezzato chi era disponibile a un ragionamento sensato e di unità nell’interesse della città ed il ballottaggio, probabilmente avrebbe visto un risultato molto diverso rispetto a ciò che è accaduto".

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Italo Reale, nella sua analisi, ritiene "che l’aver scelto, da parte del Pd, di tirarsi fuori dal tentativo di costruire un movimento dal basso del centrosinistra (e non solo) ufficialmente, per organizzare il Partito sia stato un errore politico imperdonabile anche perché, ma è un mio pensiero (ma mi pare anche di Zingaretti) il partito si ricostruisce confrontandosi con quello che si muove nella società e nulla avrebbe potuto impedire di fare le due cose insieme. Il segnale dell’abbandono di un progetto più aperto in una citta demoralizzata (come dimostra l’astensionismo) è stato letto come incapacità di aprirsi ma soprattutto è venuto a mancare un luogo politico dove trasformare una trattativa intorno ad un tavolo (che abbiamo visto come è finita) in un luogo di decisioni dei cittadini che volevano superare il disastro Lamezia.Sarebbe sicuramente necessario aprire una discussione, forse la Segretaria dovrebbe dimettersi per lasciare più libertà, sicuramente non deve dimettersi il Segretario Sirianni, che deve rappresentare l’autonomia di Lamezia verso un Provinciale ed un Regionale che avrebbero dovuto consigliare e dare forza ed invece sono cadute nella trappola delle correnti. Spero - conclude Reale - che nei prossimi giorni assisteremo alla riapertura di un dialogo del Centro Sinistra verso la città perché se Mascaro non può rappresentare Lamezia con il 20% del voto degli aventi diritto sicuramente non lo può fare una Coalizione (o dei Partiti) che non arriva neanche al ballottaggio e che rischia di ripetere il disastro alle Regionali". (a.c.)

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