L'Anpi di Catanzaro dialoga sui valori della resistenza con il presidente nazionale Pagliarulo

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  16 gennaio 2024 22:23

di FRANCESCO IULIANO

Interrogarsi sui valori della resistenza partigiana ai giorni nostri, è stato il tema dell’incontro che la sezione di Catanzaro dell’Anpi (l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha organizzato per presentare il libro del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo dal titolo “Antifascisti adesso – Perché non è ancora finita” edito da Mimesis Edizioni 2023.

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Un incontro allestito nella sala Concerti di Palazzo de Nobili al quale hanno partecipato, con l’autore, coordinati dal presidente provinciale Anpi, Mario Vallone, il sindaco Nicola Fiorita, l’ex dirigente scolastico Elena De Filippis ed il giornalista Filippo Veltri.

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Tra i temi in agenda, anche le questioni legate allo stravolgimento della Costituzione con le proposte di premierato e dell’autonomia differenziata.

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“Non c’era modo migliore per la nostra sezione - ha detto Mario Vallone - aprire le attività di questo nuovo anno ospitando il presidente nazionale Pagliarulo con il quale affronteremo alcuni dei temi che ci vedranno impegnati nel corso dell’anno. Un libro, quello che presentiamo, che l’autore ha voluto dedicare alle partigiane ed ai partigiani che ancora ci sono ed a quelli che non ci sono più. Una dedica a cui noi teniamo particolarmente perché ci ricorda di giovani che si sono schierati  dalla parte giusta della storia, a costo della loro vita. Se stasera siamo qui, è anche grazie a quelle partigiane ed a quei partigiani che hanno dato la vita per noi e guardiamo a quel patrimonio non con nostalgia ma come un patrimonio di ideali che ci dà la forza ad andare avanti”.

Nella seconda di copertina, l’autore si interroga su cosa voglia dire essere antifascisti ai giorni nostri, se esiste un pericolo di ritorno del fascismo storico o, se piuttosto, è verosimile l'espandersi di un impasto di nazionalismo camuffato da primato patriottardo, di razzismo come paura patologica dell'altro, di dirigismo autoritario, di pensiero antiscientifico mischiato a elementi propri del fascismo. 

“Un mostro - ha commentato Pagliarulo - che non è ancora finito perché dobbiamo prendere atto che il fascismo in Italia non è stato sconfitto una volta per tutte il 25 aprile, e che si è presentato negli anni in forme diverse rispetto al ventennio fascista. Ancora oggi dobbiamo prendere atto che c'è un pericolo per alcuni aspetti. Un pericolo grave. Per questo il titolo non è ‘antifascismo’ oppure ‘antifascismo oggi’, ma è più un imperativo: ‘Adesso’, in questo momento perché è ora che c'è bisogno di riorganizzare le file contro un pericolo che continua ad esistere”.  

Sui fatti accaduti in Italia negli ultimi mesi, Pagliarulo ha commentato dicendo che “quanto accaduto alla sede della Cgil o nella ricorrenza di Acca Larentia, rappresentano un arretramento della democrazia italiana. Era necessario sciogliere le organizzazioni neofasciste. Una responsabilità di questo Governo nazionale ma anche di tutti quelli che lo hanno preceduto”.

Tra i temi in agenda, anche le questioni legate allo stravolgimento della Costituzione con le proposte di premierato e dell’autonomia differenziata.

“Questo - ha detto Pagliarulo - è un fatto molto pericoloso perché riapre una ferita mai rimarginata che si chiama ‘Questione meridionale’ e che riguarda le regioni del Sud ed in particolare questa Calabria che ha visto, nel corso del tempo, una diminuzione del suo peno ed un aumento dei suoi problemi rispetto al peso dei problemi delle altre regioni italiane”.

Per il sindaco Nicola Fiorita “purtroppo l'avvio dei lavori in Senato segna un ulteriore avvicinamento verso l'approvazione di una riforma che io ho considerato sin dal primo momento e che continuo a considerare disastrosa non soltanto per il Sud ma per il per l'intero Paese perché costruendo un sistema in cui chi è più forte e chi è più evoluto potrà esserlo ancora di più e chi è più debole dovrà far fronte da sola alle sue debolezze, non soltanto si affossa ogni prospettiva di sviluppo per il sud ma si nega quella solidarietà è quello stare insieme che è alla base di ogni comunità. Quindi la considero una riforma nociva per tutto il Paese”.

 

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