L'associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” esprime soddisfazione per il lo studio di fattibilità della variante al megalotto 6 tra Catanzaro a Crotone

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Variante megalotto 6
  11 febbraio 2020 15:38

"Il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” accoglie con soddisfazione la storica notizia del finanziamento dello studio di fattibilità della Variante al Megalotto 6 che collegherà Catanzaro a Crotone. Si tratta, infatti, di una scelta storica per i territori del crotonese e del catanzarese posti sul versante jonico della nostra regione". E' quanto si legge in una nota stampa del  Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” per la Variante al Megalotto 6.  "Il Direttivo ricorda - prosegue la nota - che l’obiettivo più importante che occorre ancora ottenere è il finanziamento necessario alla realizzazione della Variante al Megalotto 6. Ancora oggi sulla realizzazione dell’Opera che si vuole realizzare non è stato impegnato un centesimo di euro".

"Secondario, seppure non irrilevante, – appare a nostro avviso – il tema del dibattito pubblico. Questo, infatti, viene sempre fortemente sostenuto dall’Anas – come ci insegna la storia del nostro Paese – per consentire alla politica di prendere tempo nella decisione di finanziare un’Opera, oppure, ancora peggio, per dividere i territori al fine di destinare risorse altrove. Per queste ragioni il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”  ritiene necessario che tutti decidano di assumere comportamenti responsabili e seri ed, insieme, occorre prendere atto della realtà dell’importante e complesso momento storico che stiamo vivendo".

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"Sia chiaro che  il Direttivo dell’Associazione ha massimo rispetto per Federproprietà Crotone, la Proloco di Isola Capo Rizzuto e, più in generale, per quanti, in queste ultime ore, ritengono che il tracciato largamente condiviso dalle Istituzioni della Variante al Megalotto 6 non sia il migliore possibile, tuttavia, vogliamo porre alla circoscritta schiera dei dissidenti delle riflessioni. La prima: ritenete che la sovraesposizione mediatica dei malumori riservate al tracciato della Variante al Megalotto 6 siano utili alle forze in seno al Governo che spingono affinché sia finanziato questo progetto oppure siano più utili a quanti – strumentalizzando le vostre pur legittime posizioni – spingono nelle stanze romane in questi giorni per finanziare infrastrutture in altre parti d’Italia?".

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"La seconda: ritenete che - si legge ancora -  su un progetto largamente condiviso dalle istituzioni comunali e provinciali con oltre 40 delibere possa essere sostenuto e, quindi, finanziato dal Governo, se vi è un presunto malumore dei cittadini del territorio dove dovrebbe venire realizzata l’Opera? Oppure questo “malumore” diventerebbe proprio l’alibi attraverso il quale lo Stato deciderebbe di investire in infrastrutture venete, lombarde, piemontesi, ecc. convinto da una sostanziale avversità dei cittadini al finanziamento e, quindi, alla realizzazione dell’Opera?".

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"La terza: supponendo che - prosegue - l’idea progettuale alternativa (ammesso che esista), di quanti non sono contenti del tracciato della Variante al Megalotto 6 sia la migliore possibile, il Direttivo dell’Associazione si chiede se sia comunque il caso di prendere atto della straordinaria ed unica convergenza delle Istituzioni locali su una idea di tracciato condiviso al fine di spingere il Governo a finanziare subito il progetto e, eventualmente, ad evitare il dibattito pubblico al fine di guadagnare due anni sull’avvio dei lavori dell’Opera".

"Il Direttivo dell’Associazione, infatti, non riesce a comprendere se è chiaro, agli attori coinvolti nel dibattito degli ultimi giorni, che l’alternativa alla Variante al Megalotto 6 rischia di essere il nulla. A questo punto bisogna prendere atto della realtà e chiedersi – assumendosi delle responsabilità storiche – se è meglio una Variante distante 3, 5 o 10 chilometri da casa nostra, oppure, è meglio che tutto resti esattamente così come è oggi. Perché il tema è esattamente questo: non è un’altro!  Oggi, il Direttivo dell’Associazione intende ribadirlo con forza, l’attuale strada Statale 106 è inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico, è caratterizzata da accessi abusivi e fuori norma che determineranno sempre di più nuovi investimenti per la realizzazione di opere di messa in sicurezza che, per quanto necessari, renderanno questa strada sempre più lenta, insidiosa e difficile da percorrerla".

"Infine, -. concludono - ancora oggi, l’attuale strada Statale 106 è la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria. Proprio il ricordo delle tante, troppe vittime che, sull’asfalto della S.S.106, hanno fatto nascere il dolore di migliaia di Famiglie calabresi dovrebbe far riflettere, con un alto senso di serietà e di responsabilità, sulla necessità di assumere scelte importanti e magari, anche difficili e sofferte, piuttosto che “buttare via il bambino insieme all’acqua sporca” oppure, ancora peggio, continuare a pescare nel torbido…".

 

 

 

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