L'assoluzione di Paladino e Catalano e l'informativa controversa redatta da Santoro, ispettore del Nisa: valida a Lamezia Terme, falsa a Catanzaro

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images L'assoluzione di Paladino e Catalano e l'informativa controversa redatta da Santoro, ispettore del Nisa: valida a Lamezia Terme, falsa a Catanzaro
Il Tribunale di Catanzaro
  27 novembre 2019 19:05

di EDOARDO CORASANITI

Il calvario giudiziario dell'ispettore del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), Francesco Santoro, è iniziato dalla vicenda che oggi il Tribunale di primo grado di Lamezia Terme ha chiuso assolvendo Giovanni Paladino, già direttore del Distretto sanitario del Lametino e Mario Catalano, all'epoca direttore sanitario dell' Asp Catanzaro (LEGGI QUI). Dopo la morte di una donna e la denuncia della famiglia i due vengono accusati di rifiuto ed omissione di atti di ufficio. A Santoro viene affidato il compito di redigere l'annotazione di servizio, nella quale viene ripercorso l'iter amministrativo della vicenda. 

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si conclude escludendo la responsabilità di Paladino e Giuseppe Pugliese (all'epoca dei fatti direttore Amministrativo dell'Asp di Catanzaro). 

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A partire da lì, poi, Santoro viene rinviato a giudizio perché la sua annotazione di servizio sarebbe stata falsa in ogni sua parte e scritta per favorire Pugliese. La ragione è di natura tecnica: l'autorizzazione richiesta non poteva essere fatto per compensazione perché le regioni in piano di rientro non possono autorizzare attività al di fuori dei Lea . Una teoria avvallata anche da una sentenza della Corte costituzionale. 

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In cambio, secondo la Procura di Catanzaro, l'ispettore del Nisa avrebbe redatto un'annotazione falsa. 

Ora però il Tribunale di Lamezia Terme arriva ad un conclusione che si scontra con il rinvio a giudizio disposto dal Giudice delle udienze preliminari di Catanzaro lo scorso settembre: l'annotazione di servizio, in un processo, viene utilizzata per determinare l'assoluzione di Paladino e Catalano; a Catanzaro, però, lo stesso documento è ritenuto falso. 
Una contraddizione che Santoro utilizzerà nel processo per difendersi dall'accusa di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico in atto pubblico.






 

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