Laurea abilitante, domani gli psicologici nelle piazze di tutta Italia

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Il manifesto del Movimento di Abilitazione Professionale Psicologi
  11 giugno 2020 14:15

"Venerdì 12 Giugno con inizio alle ore 14,00 noi laureati di psicologia di tutta Italia ci siamo dati appuntamento davanti a Montecitorio per fare in modo che la nostra voce arrivi anche a chi fa finta di non sentirla. Saremo circa 200 perché questo è il numero massimo di persone che la piazza di Montecitorio può contenere con le disposizioni sanitarie attuali. Manifesteremo pacificamente davanti a Montecitorio rappresentando le migliaia di laureati in psicologia che il 5 Giugno scorso, si sono mobilitati in tutte le maggiori piazze italiane (Milano, Torino, Bologna, Padova, Napoli, Palermo, Firenze), arrivando anche a Roma davanti a Palazzo Montecitorio". E' quanto si legge in una nota del Movimento di Abilitazione Professionale Psicologi. Portavoce: dott. Davide Pirrone, dott. Pasquale Romeo, dott.ssa. Marialisa Maioli, dott. Antonello di Marzio, dott. Patrick Fabbri e dott.ssa Monica Caccia.

"Il tempo delle parole, della retorica, degli appelli e dei moniti è giunto al termine. Inutili sembrerebbero essere state le iniziative mediatiche - prosegue la nota del movimento - condotte in queste ultime settimane. Non siamo stati considerati, non siamo stati reputati degni di ricevere attenzione da parte di chi indirettamente deciderà le sorti di ognuno di noi. Siamo stati considerati nuovamente una professione sanitaria di serie B. Dopo mesi di richieste che purtroppo sono cadute nel vuoto, la scorsa settimana abbiamo deciso di scendere in piazza, nel pieno rispetto delle normative vigenti sul distanziamento sociale e sulla prevenzione al COVID-19, per provare ancora una volta a sensibilizzare la politica e le istituzioni su una tematica che purtroppo non è mai stata considerata nonostante le tante richieste pervenute. Una richiesta che trova particolarmente senso in questo difficile periodo, poiché lo svolgimento degli esami in modalità telematica, con una sola prova orale omnicomprensiva di tutto, risulta ancora di più una soluzione che a noi pare inadatta, senza considerare il fatto che, ad un mese dallo svolgimento della prova ed a meno di un due settimane dal termine ultimo per le iscrizioni, non sono ancora chiari i contenuti e in alcuni casi neanche le modalità su come questo esame dovrebbe svolgersi, lasciando migliaia di noi nella più totale confusione".

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"La richiesta che portiamo avanti è molto semplice, - ribadiscono - considerando anche il percorso fatto per il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, e di facile applicazione: rendere abilitante il nostro tirocinio professionalizzante della durata di un anno solare, superando il cosiddetto esame di Stato abilitante. Porteremo ancora una volta una e una sola richiesta da parte della nostra categoria professionale, gli Psicologi: Modificare l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione sanitaria di psicologo, rendendo il tirocinio professionale abilitante. Difatti, l’esame di Stato rappresenta l’ennesimo blocco per tutti coloro che dopo lunghi anni di studio vorrebbero semplicemente poter mettere in campo le competenze acquisite. L’inutilità di questa prova è data dal fato che non aggiunge nulla di più a ciò che noi laureati già acquisiamo, sia a livello nozionistico, che a livello pratico con i diversi tirocini pre e post laurea, durante il percorso accademico che culmina nel conseguimento della Laurea".

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"Le suddette problematiche vengono rese ancora più evidenti dalla situazione emergenziale che tutti stiamo vivendo. Pur di mantenere un’inutile e ulteriore prova, il Ministero ha dato indicazione di svolgimento degli esami di Stato a distanza, mantenendo una sola prova orale omnicomprensiva e fatta in modalità telematica. Quella che a detta di alcuni è una “semplificazione”, di fatto non lo è. I candidati si ritrovano ora a dover preparare un esame unico, della durata non meglio specificata, - chiosa il Movimento - che comprende tutte le aree tematiche che venivano canonicamente indagate nel corso di più mesi e per blocchi. Non sono state considerate inoltre le problematiche legate a candidati portatori di disabilità o DSA per i quali non vengono specificate le relative misure compensative in questa nuova modalità. Oltre a ciò viene ancora richiesta una tassa di iscrizione che in alcune sedi d’esame arriva a toccare i 500 euro, in una situazione di assoluta crisi economica che il nostro Paese sta attraversando".

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"Ci rivolgiamo ancora una volta alla politica ed al Governo, affinché diano, subito, risposte alle istanze di migliaia di laureati che in questi mesi hanno con forza chiesto la riformulazione dell’esame di Stato. Rimaniamo aperti al dialogo col Ministro Manfredi in attesa di una sua risposta in merito. Scendiamo in piazza per rivendicare il nostro futuro, per chiedere di riconsiderare questi inutili sbarramenti che altro non fanno che evocare il medievale concetto di protezionismo. Chiediamo che i nostri titoli siano valorizzati - conclude la nota - e che venga riconosciuto il nostro percorso formativo: che venga riconosciuto il DIRITTO AL LAVORO".

 

 

 

                                                          

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