Barricate contro l'accorpamento. Le tre camere di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia si sono riunite oggi in una seduta straordinaria per dire "no" alla fusione forzosa. Il summit congiunto contro l'unificazione si è tenuto presso la sala del consiglio della Provincia del capoluogo. La riforma degli enti camerali è tuttora in fase di gestazione. L'Unioncamere, l'organismo che raggruppa tutte le camere territoriali, sin dall'inizio si è mostrata a favore della razionalizzazione voluta dall'allora governo Renzi e non ritirata dagli esecutivi successivi. Oggi pende un nuovo giudizio di legittimità costituzionale innanzi la Consulta. Prima di arrivare al pronunciamento si vorrebbe definitivamente archiviare l'accorpamento obbligatorio, anche perché come sostenuto da più parti: "Non produrrebbe alcuna forma di risparmio, le tre sedi rimarrebbero separate". La volontà è quella di "mantenere la propria autonomia" per garantire "la sussidiarietà" nei confronti delle diverse esigenze dei territori. Tutto questo pur non rinunciando ad integrare alcuni servizi. Quest'ultima proposta è condensata in un documento condiviso dalle tre camere, quella di Catanzaro guidata da Daniele Rossi, quella di Crotone con presidente Alfio Pugliese e quella di Vibo con presidente Nuccio Caffo. Una sorta di integrazione light, presentata nell'incontro di oggi, che include una revisione al decreto legislativo del 2016.
Presenti numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati e soprattutto esponenti politici a cui le tre camere si rivolgono per avere un supporto istituzionale più saldo nelle propria posizione di contrarierà. Presenti i presidenti delle tre Province, con Sergio Abramo, padrone di casa a Catanzaro, che ha rafforzato le tesi autonomistica avanzata dagli imprenditori, dagli artigiani e dai commercianti. All'appello hanno risposto anche numerosi consiglieri regionali, pur se non sono mancate posizioni non completamente allineate come quella di Domenico Tallini. Significativa la partecipazione sostanzialmente "a sostegno" dell'iniziativa delle camere di due parlamentari Cinque Stelle, ora forza di governo, come Giuseppe D'Ippolito ed Elisabetta Barbuto. Anche il Consiglio comunale di Catanzaro, per bocca del presidente Marco Polimeni, ha assunto l'impegno a conferire una veste "istituzionale" al documento dei tre enti, augurandosi che l'esempio sia seguito dalle altre due assemblee municipali.
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