di FRANCESCO CARACCIOLLO
Le Signore dell’Arte-Storie di donne tra 500’ e 600’ a Palazzo Reale di Milano fino al 25 Luglio 2021.
Con la riapertura dei musei si ha la possibilità di assaporare la cultura attraverso le visite ai nostri capolavori che tutto il mondo ci invidia o piuttosto alle mostre più gettonate del momento: tra di esse,vorrei sottoporre alla vostra attenzione una in particolare che ha come tema le grandi pittrici italiane vissute tra il 500’ e il 600’.
La mostra intitolata “Le signore dell’Arte-Storie di donne tra 500’ e 600’,viene ospitata nelle sale di Palazzo Reale a Milano fino al 25 luglio. Attraverso la visione di oltre 130 opere delle più grandi pittrici italiane tra “Rinascimento e Barocco” si vuole ripercorrere le vicende umane ed artistiche di alcune eminenti personalità del mondo artistico femminile e soprattutto il loro ruolo esercitato all’interno di una società dominata quasi sempre dagli uomini. Tra le opere esposte alla mostra figurano sia ritratti che pale d’altare ma anche soggetti mitologici ed allegorici realizzati magistralmente dalle grandi artiste del passato che ebbero un ruolo molto importante nella società del tempo e soprattutto fecero parlare di sé: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola,Lavinia Fontana,Elisabetta Sirani, Fede Galizia e molte altre. La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e sponsorizzata dalla Fondazione Bracco,mette in luce gli aspetti riguardanti il ruolo sociale rivestito da queste 34 artiste presenti in questa esposizione e in modo particolare la loro intraprendenza e modernità a dispetto delle rigide restrizioni che vietavano alle donne una qualsiasi emancipazione sia dal punto di vista artistico che intellettuale. Durante il periodo della Controriforma e per tutto il 600’ assistiamo al moltiplicarsi di donne pittrici che si affermarono con determinazione ed audacia nel mondo dell’arte lottando in un ambiente tradizionalmente maschile e riuscendo ad emergere attraverso un’espressione artistica di grande originalità ed autonomia.
L’opera manifesto della mostra è la “Giuditta con la testa di Oloferne” della pittrice Fede Galizia,nata a Milano nella seconda metà del 500’ e ivi deceduta nell’anno 1630. Come ribadiscono i critici che hanno studiato il quadro,Fede Galizia,nel raccontare l’episodio biblico,ha indugiato soprattutto nei particolari decorativi delle stoffe e dei gioielli piuttosto che nell’espressione del dramma a seguito dell’assassinio di Oloferne da parte di Giuditta.
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