Le "primarie" di ottobre arma letale per il Pd calabrese che non le vuole. Oliverio si candida, ma non si conosce l'antagonista

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images Le "primarie" di ottobre arma letale per il Pd calabrese che non le vuole.
Oliverio si candida, ma non si conosce l'antagonista
Marco Minniti e Mario Oliverio

editoriale primarie

  12 settembre 2019 17:55

di ENZO COSENTINO

A Roma è scontro fra i due partiti di Governo - 5Stelle e Pd - sulla nomina dei sottosegretari. In Calabria i due partiti sono indecisi se alle regionali devono andare a braccetto oppure ognuno per la propria strada. Tanto i pentastellati, quanto i dem, sull’argomento sono divisi al loro interno. La base 5Stelle respinge l’ipotesi del connubio. Nel Pd lievita la tesi favorevole. Un compromesso potrebbe risolvere la delicata questione che non è tanto politica quanto di potere. L’accordo al quale guarda positivamente il neo ministro e forte simpatizzante dei grillini passerebbe con la “cessione” della candidatura alla presidenza ad un pentastellato.

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In Calabria, comunque, è maturato il tempo di “primarie” . Il presidente Oliverio ha firmato il decreto per la convocazione di tali elezioni fissandone la data: il 20 ottobre. Tempi stretti per i partiti che dovrebbero o intendono ricorrere a questo istituto per predisporre tutti gli adempimenti necessari e richiesti dalla Legge regionale n 25 del 17 agosto 2009 per la presentazione delle liste dei candidati. Si apre un capitolo “doloroso” soprattutto per il Pd calabrese che, alle primarie per la candidatura alla presidenza della Regione, non voleva in nessun caso far ricorso. Ma sino ad oggi il vertice romano del Partito è perdente nei confronti dell’attuale presidente, Mario Oliverio, che a tutti i costi reclama la sua ricandidatura che il Partito gli nega. Non ne ha volute sentire Oliverio degli “inviti” a farsi da parte. E quindi primarie da fare. Oliverio punta a vincerle e sarebbe uno smacco per il suo stesso partito e per i suoi detrattori oltre ad aprire un vero “caso” politico.

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“Nel partito c’è chi non mi vuole candidare? In Calabria, invece, c’è una forte base che mi sostiene. Ecco perché le primarie sono necessarie.” In sintesi è il pensiero oliveriano condiviso in effetti da iscritti e sostenitori del presidente che, tuttavia, all’interno del suo partito ha anche tanti avversari. Per il Pd, che non si può esimere dal farle, le primarie saranno sicuramente un trauma, dal quale potrebbe non bastare, per riprendersi, l’abbraccio con 5Stelle.

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Chi salverà il Pd in Calabria e soprattutto, questo è l’interrogativo, chi sarà l’avversario di Oliverio? Circolano nomi e fra questi anche quelli del senatore Ernesto Magorno e del deputato Antonio Viscomi, ma non trovano conferma in alcun ambiente dem.  C'è anche in circolo il nome dell'ex ministro Maro Minniti. Nel Pd calabrese l’unica cose certa è che si avverte odore di crisi se non di scissione. Pericolosa. E che potrebbe compromettere tutte le probabili chances di vittoria.

Ma ancora più pregnante l’interrogativo: il resto del centrosinistra che atteggiamento politico assumerà?

 

 

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