Le tante iniziative della neo associazione "Prima o poi" di Soveria Simeri

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  23 dicembre 2019 13:39

In questo periodo di attivismo giovanile e di giovanissimi che si riscoprono cittadini, è davvero difficile credere ancora al luogo comune di una nuova generazione di apatici e disimpegnati. Greta ed i Friday For Future, che hanno riempito le piazze del mondo, ne sono l'esempio. Così da questo ritrovato entusiasmo dei non adulti rischia davvero di germogliare un nuovo sentire di partecipazione. Può accadere, quindi, che, nel piccolo centro calabrese di Soveria Simeri, un gruppo di adolescenti riescano a regalare dei momenti di convivialità agli adulti, quasi a ricordargli che "Ci siamo anche noi e ve ne accorgerete". Ed il nome di questa associazione di giovanissimi, Prima o Poi, suona quasi come una promessa.

La Festa di San Martino, fra vino e cibo locale, o il ricordo dedicato a tre compianti artisti del borgo, Donato Del Fabbro, Tranquillo Dantinelli ed il professore poeta Dell'Accio, ma anche l'impegno per pulire il cimitero, sono tutte iniziative che ben mostrano la volontà di chi vuol anche svegliare passione ed appartenenza. Non male, se queste iniziative arrivano direttamente da studenti nemmeno maggiorenni che scoprono il valore dell'attivismo. Che è anche attivismo sociale: un loro pacco dono arriverà direttamente ai giovani lottatori dell'oncologia pediatrica di Catanzaro.

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Nell'istituto penitenziario minorile, invece, l'albero di Natale vedrà sospese due palline create dalle ragazze e ragazzi della Prima o Poi, con materiale riciclato. E non è per nulla scontato che, a questa età, già si senta il bisogno di approcciarsi a certe tematiche: sensibilizzare contro le guerre, educare alla pace, non è questione di adulti ma piuttosto è questione da intelligenti, di qualsiasi età. La messa per le vittime dell'attacco dell'invasione turca al popolo curdo, celebrata dal parroco del paese, Don Giuseppe, su input dei ragazzi, è stato certamente un momento toccante.

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Inoltre, la nuova associazione è stata anche scelta da Emi Bianchi per portare, di nuovo, nel suo borgo natìo Cecilia Faragò, la donna che, tacciata strega, sconfisse il pregiudizio, la cui vita sarà rappresentata dai ragazzi e dalle ragazze. Una promessa, dicevamo. Lode alle ragazze ed ai ragazzi che ci mettono l'entusiasmo: ora tocca a agli adulti assecondarlo. Possiamo ben dire che allora c'è speranza.

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